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Non si può scavare, le macerie del cuore sono troppo pesanti (R.G.)

sabato 14 giugno 2008

L'inferno della classe operaia, ovvero la guerra contro i lavoratori

L'inferno della classe operaia, ovvero la guerra contro i lavoratori
La sicurezza sul lavoro dovrebbe essere posta prima di ogni altro tipo di sicurezza
L'ennesima strage di lavoratori si è consumata in Sicilia, dove sei operai che lavoravano nel depuratore consortile di Mineo, in provincia di Catania, sono deceduti mentre pulivano una vasca. Gli operai sono morti asfissiati a causa delle esalazioni velenose e sepolti sotto una colata di melma. Hanno rinvenuto i loro corpi stretti in un abbraccio, nell'estremo tentativo di salvarsi. Una fine orribile e impietosa. L'episodio rievoca immediatamente la strage all'acciaieria ThyssenKrupp di Torino, dove morirono altri sette operai.
"Basta con le stragi sul lavoro", ha esclamato il presidente Giorgio Napolitano. Gli hanno fatto eco il capo del governo e il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, esprimendo "sdegno", "lutto" e "cordoglio alle famiglie". I soliti sepolcri imbiancati del sistema politico hanno pronunciato le classiche, retoriche frasi di circostanza, tenute in serbo e pronte all'uso in occasione delle "tragiche fatalità", quando ormai è troppo tardi e sono obbligati ad occuparsi delle difficili e precarie condizioni (di sicurezza ambientale, anzitutto) in cui sono costretti a lavorare gli operai italiani. Eppure, gli omicidi bianchi, le stragi sul lavoro sono all'ordine del giorno. Invece, le priorità segnate nell'agenda politica dell'attuale governo sono le intercettazioni telefoniche, la sicurezza urbana, gli immigrati, infine i presunti "fannulloni" che si anniderebbero nel comparto della Pubblica Amministrazione. Finte "emergenze" costruite ad arte per assecondare e favorire una politica di pura demagogia populista, finalizzata al consolidamento e alla conservazione del consenso, quindi del potere.
Cifre inoppugnabili
Il lavoro manuale, quello costituito dalle mansioni produttive svolte nelle fabbriche, nelle officine, nei cantieri, sulle strade, nei campi, il lavoro sfruttato, umiliato e bistrattato da sempre nei luoghi della produzione materiale, è ormai un lavoro assassino. Infatti, l'impressionante bilancio degli omicidi bianchi (così definiti proprio perché recano responsabilità precise) è un vero e proprio bollettino di guerra. Si calcola che in Italia gli infortuni mortali sul lavoro (che non sono ascrivibili e riconducibili a semplici "fatalità casuali"), mi riferisco a quelli ufficialmente registrati, superano in modo raccapricciante le cifre dei decessi causati dal conflitto militare in Iraq.

Se non bastasse l'evidenza, ci sono sempre i dati statistici a confermare che nei luoghi di lavoro è in corso una vera e propria guerra. Le stime dell'Inail rivelano che gli omicidi bianchi riprendono ad aumentare, segnalando una recrudescenza del fenomeno. Così come continua a salire il numero degli incidenti non mortali. In Italia, ogni anno - rivela l'Associazione nazionale mutilati e invalidi sul lavoro - si conta all'incirca un milione di infortuni; di questi, oltre 30.000 procurano invalidità permanenti. Questi sono soltanto alcuni numeri.

Pertanto, le "morti bianche" vanno battezzate con il loro giusto nome, cioè "omicidi bianchi", in quanto esiste sempre qualcuno che non ha fatto tutto ciò che doveva e poteva per evitare quella morte o quell'incidente, esiste sempre una responsabilità precisa che andrebbe ricercata, e non si tratta quasi mai di una tragica fatalità. In sintesi, le stragi sul lavoro sono riconducibili ai seguenti ordini di causalità: il costo e la logica del profitto economico privato e del mercato, l'inasprimento delle condizioni di sfruttamento del lavoro in fabbrica e l'incremento del lavoro straordinario. In altre parole: la crescente precarizzazione delle condizioni di sicurezza (ambientale, economica, salariale, sindacale e sociale) dei lavoratori. Dunque, il vero problema è il sistema dello sfruttamento capitalistico.

Proletariato precarizzato
Le politiche di liberalizzazione e privatizzazione selvaggia messe in pratica da tutti i governi che si sono avvicendati negli ultimi anni, di centro-destra e centro-"sinistro", procedono senza sosta sebbene aumenti la consapevolezza che esse favoriscono il predominio degli interessi dei grandi potentati economici multinazionali, delle banche e delle società finanziarie, del mercato globale a discapito dell'economia e del lavoro. Benché sia ormai evidente che in Italia il capitalismo privato non sia stato in grado di sostituire la proprietà pubblica senza svendere, truffare e speculare. La vicenda della Telecom serve a dimostrare la catastrofe industriale delle privatizzazioni. Fino a che non si riconoscerà che quel processo è stato infausto e controproducente, che ha dissipato molta più ricchezza di quella che ha recuperato e prodotto, non ci saranno speranze di crescita e di sviluppo nel paese. D'altro canto, questa tendenza è confermata da nuove svendite e nuove privatizzazioni di aziende e beni pubblici, con il rischio della loro distruzione, mentre l'Alitalia è messa all'asta per essere svenduta. A questa logica delle privatizzazioni e delle liberalizzazioni è necessario opporsi con forza per contrastare la deriva irrazionale e devastante che rischia di affossare e rovinare l'economia e il lavoro in Italia.
Imprese e mercato, competitività, produttività e profitto, non sono mai stati termini asettici o neutrali. Essi hanno sempre definito interessi, affari e poteri concreti, persone in carne ed ossa. Invece, oggi tali interessi privati vengono esibiti ed imposti come il bene comune della società. Al contrario, gli interessi e i diritti dei lavoratori sono rappresentati come vantaggi e privilegi riservati ad una ristretta minoranza. La contraddizione centrale, insita nell'odierna società borghese, è ancora quella che contrappone l'impresa e il mercato capitalistico al mondo del lavoro. Un conflitto reale e violento, che è all'origine della sanguinosa guerra condotta contro i lavoratori, di cui le stragi e gli omicidi bianchi sono solo una delle conseguenze più tragiche ed eclatanti. A nulla è valsa la politica di concertazione sindacale e di patto sociale che, intrapresa alla fine degli anni Settanta, ha portato all'accordo del luglio 1993. A quella politica è necessario opporsi con forza sulla base degli effetti assolutamente nefasti e disastrosi che ha arrecato al mondo del lavoro.
Le priorità del governo
Invece, nell'agenda politica dell'attuale governo e della (dis)informazione di regime, la drammatica emergenza quotidiana della sicurezza sui luoghi di lavoro è stata soppiantata da altre priorità come il tema della sicurezza urbana e sociale, contornato e infarcito da elementi di xenofobia e securitarismo razzista e classista, e collegato strumentalmente al fenomeno dell'immigrazione"clandestina".
Certo, bisogna rammentare che la radice storica degli stati nazionali borghesi, sorti nell'età moderna e sviluppatisi in massima parte nel 1800 (non a caso definito il "secolo del nazionalismo"), affonda in quella sorta di "contratto sociale" che dovrebbe garantire la "sicurezza privata" dei singoli cittadini e (soprattutto) la tutela e la sicurezza della proprietà economica privata della borghesia. Vale a dire la tutela e la sicurezza dei profitti economici dei gruppi capitalistici industriali. A scapito, inevitabilmente, della sicurezza e della tutela degli interessi salariali e dei diritti sindacali delle classi lavoratrici.
Lucio Garofalo

44 commenti:

Anonimo ha detto...

sei un falso proletario passi le tue giornate e logorroicare e non chiedi la ricevuta al tuo elettricista

Anonimo ha detto...

garofalo è rimasto comunista come quei giapponesi nella foresta che ancora pensano fuori ci sia la guerra. la sua è una regressione materna. si crogiola nella nicchia del proletariato alla bertinotti, camicia firmata e occhiali d'osso. ma la gente staolta lo ha capito. e non li ha votati. ANZI : li ha schifati

Anonimo ha detto...

Per l'errore di qualche uomo paga la storia della poltica e il futuro degli operai. Ma sei troppo somaro per c omprendere, intervieni solo contro mai con una opinione mai con una idea, solo slogan e banalità.

Anonimo ha detto...

E voi altri, allora, che siete così vigliacchi e fascisti da criticare ottusamente, insultando e riparandovi dietro l'anonimato?

Anonimo ha detto...

Siete così meschini, pavidi e pusillanimi da temere persino la vostra ombra. Perché non provate a firmarvi? Non avete gli attributi per farlo. Tuttavia, posso immaginare facilmente chi si nasconde dietro il vostro anonimato: bassotti della malora!

Anonimo ha detto...

Ma avete letto dall'inzio alla fine il contenuto del mio intervento prima di commentare così rozzamente? Forse vi siete stancati dopo le prime due righe? Non avete neanche un milligrammo di materia grigia per poter pensare con la vostra mente, anzi per poter pensare e basta!
Sapete solo offendere (in modo oltretutto goffo ed infantile) chi ragiona autonomamente. Vi limitate a provocare in modo grossolano, insultando le persone libere e coscienti perché vi fanno paura, essendo voi schiavi balordi ed ottusi.

Anonimo ha detto...

grande lucio! li hai messi a tacere quei vigliacchi

Anonimo ha detto...

Ai bassotti, alle mosche, alle vespe e agli altri insetti molesti, faccio presente che...
A proposito del "parolaio rosso" Fausto Bertinotti e degli altri "forchettoni rossi" della ex-sinistra parlamentare, il sottoscritto non li ha votati, ma si è dissociato da almeno 5-6 anni, in quanto li ha criticati e disprezzati allo stesso modo in cui critica e disprezza voi altri, anonimi, insignificanti, ottusi cripsto-fascisti. E' chiaro?
Avete letto (già, voi non leggete) l'analisi proposta (molto TARDIVAMENTE) dal parolaio che indossa solo maglioni di cachemire, camicie firmate e occhiali griffati? No, lo supponevo!
Comunque, per provare a spiegare le ragioni del fallimento elettorale della cosiddetta "sinistra radicale", letteralmente annichilita, il suddetto parolaio ha espresso gli stessi argomenti e gli stessi contenuti che gente "logorroica" come il sottoscritto ha usato per mesi, molto tempo prima che si verificasse l'annunciato e prevedibile tracrollo elettorale della Sinistra Arcobaleno. Purtroppo, i suddetti "forchettoni e parolai rossi" ci accusavano di essere delle "Cassandre"...

Anonimo ha detto...

Pardon! volevo scrivere "tracollo".

Anonimo ha detto...

meno male che nge stai tu e l amici tui,seno com emrma fa?!

Anonimo ha detto...

dai garofalo,per piacerte cho ste cose vecchie,dette e ridette,evolviti.se ami cosi tanto le tue utopiche idee,modificqale da renderele effettive

Anonimo ha detto...

poveri fascistelli, presto ritornerete nelle fogne da dove siete usciti!

Anonimo ha detto...

All'anonimo "evoluto" rispondo: se tu incarni il simbolo della "evoluzione" e della "modernità", allora preferisco essere "vecchio".

Anonimo ha detto...

ma quante batoste volete ancora incassare prima di ritirarvi con la coda tra le gambe?

Anonimo ha detto...

come mai sammy, minima,zed, g48 tacciono?

Anonimo ha detto...

massimo è uscito di casa con tutte le sue identità? ecco perchè sono scomparsi i suoi personaggi!

Anonimo ha detto...

io ho commentato i 2 post.la mia idea la trovi nel post sopra questo.poi garofalo sta difendendo le sue tesi sulle quali posso trovare convergenza sul piano strettamente sociale,ma divergo a priori per fede politica.sicuramente l analisi di garofalo sulla sconfitta elettorale della sinistra "radicale" è ben realizzata e coglie in pieno la tematica dominante della "perdita d identità",o snaturamento realizzato dalla classe dirigente di quel movimento,bocciata con criterio da i loro elettori.io mi interrogherei inoltre su cosa significhi l uscita dal parlamento di queste forze politiche,e se si possa realizzare un ,da alcuni paventato,ritorno di fenomeni terroristici che trovano in quella pars poltica la loro matrice ideologica.zed

Anonimo ha detto...

come al solito sei fuori strada.allora facciamo una cosa.scrivi il tuo nome,io scrivero il mio.ti sfido,ma sei troppo vigliacco per accettare.

Anonimo ha detto...

garofalo smettila di combattere contro i mulini a vento.limite massimo ed invalicabile dei trinarcuiti.sfrutta un po di piu la tua terza narice,tolta la materia in eccesso, "ècazz ca capisci cocosa!"

Anonimo ha detto...

ehi... vigliacco,sei ancora qui?o sei gia scappato?

Anonimo ha detto...

io mi chiamo massimo e tu?

Anonimo ha detto...

ahahaha...che simpatia ,nome e cognome...io bonaparte,napoleone per gli amici.zed

Anonimo ha detto...

non vali niente.sei uno sciocco.evita di disturbarmi.grazie zed

Anonimo ha detto...

casomai si scrive trinariciuti

Anonimo ha detto...

ma che cazzo dici.anche trinarciuti.ignorante si tu.e non ti nasconde

Anonimo ha detto...

garofalo sei solo un illuso.illuso come i tuoi compagneros.viva berlusca che vi ha dispersi,comunisti che avete rovinato l itali.in italia si lavora,i parassiti comunisti fuori dalle balle.non mi rivolgo a te direttamente,naturalmente..il capitale?un mucchio di fesserie.chi ha i soldi comanda chi non li ha subisce.è stato sempre cosi,sempre cosi sara.w i liberali,le multinazionali,i soldi e il progresso.avete sbagliato secolo

Anonimo ha detto...

dai forse ha capito.avete visto come si affrontano e distruggono questi 4 filosofi che scrivono qui.con la forza della verità.garofalo s è arreso,sammy moralia e zed nn ci sono.hanno capito che nn si scherza.

Anonimo ha detto...

Mi spiace per voi, poveri citrulli! Per quanto mi riguarda vi informo che non mi sono affatto "arreso", né rassegnato. Che scemenza è mai questa?
La verità è che non posso, né volgio sprecare intere giornate a rispondere alle vostre stupide provocazioni. In via eccezionale faccio uno strappo alla regola, in data odierna, ma solo per "punirvi", nel senso figurato del termine. Per dimostrare quanto siete limitati, ottusi e servili. Per farvi comprendere (ma invano, dato che i destinatari del messaggio non sono acuti e perspicaci, ma al contrario appaiono alquanto carenti sul piano cognitivo) quanto siete stati rovinati dal degrado intellettuale e morale che sta rischiando di affossare la gloriosa civiltà del nostro (ex-bel)paese. Una civiltà evoluta e raffinata, che ha primeggiato nel mondo in numerosi campi, artistico e letterario, filosofico e giuridico, e via discorrendo. Eppure, quella stessa civiltà ha partorito gli "ingegni" mostruosi che oggi sono al potere.
Ovviamente, il mio sarà un vano tentativo. Infatti, non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire...
E poi, arreso a cosa o a chi? A chi scrive scempiaggini e non ha nemmeno il coraggio e l'onestà di firmarsi con nome e cognome, assumendosi le proprie responsabilità? "Arrendersi" a chi offende, ingiuria e provoca come un bimbo perfido e dispettoso, proteggendosi e riparandosi dietro un facile e comodo anonimato?
Cosa pretendete che si possa rispondere alle ultime cavolate che ho letto, frasi inneggianti al Berlusca vincitore, ai presunti "liberali" (certo il re Silvio è proprio un perfetto esemplare del "liberalismo" di "cosa nostra"!), al capitalismo "trionfante" (ma non in eterno), al potere cinico e distruttivo delle multinazionali e al dio denaro...? Bravi, siete solo schiavi obbedienti e devoti ai vostri idoli, per cui vi lascio al vostro servilismo da accatto.
Ma poi, siete davvero sicuri che il mondo sia sempre stato così?
Se si studiasse meglio la storia si capirebbe che questa persuasione comune non è corretta, che al contrario le realtà mutano, anche le realtà ritenute "immutabili" nei secoli. Si pensi, ad esempio, alla schiavitù, giudicata per millenni come un fatto "normale", un elemento "naturale" e "inelluttabile", ma che poi qualcuno (forse qualche folle don Chisciotte, ma vorrei menzionare soltanto Gesù Cristo) ha cominciato a mettere in discussione. Finché il sistema retto sullo sfruttamento del lavoro servile è stato finalmente abolito da processi storici rivoluzionari, da movimenti di massa che hanno abbattuto e rovesciato il sistema schiavista e il modo di produzione feudale. Ma questa è soltanto "filosofia" per voi, che invece vi affidate e vi consegnate ciecamente e servilmente al fascino seduttivo del demagogo populista di Arcore. Il quale è un esperto e un campione mondiale di menzogne, spacciate per verità. Aveva ragione Goebbels, il ministro della propaganda nel regime hitleriano, quando affermava: "Una bugia, benché enorme, se ripetuta continuamente, prima o poi viene accettata dal popolo come una verità incontestabile". Berlusca docet...
Inoltre, le insulse frasi che ho letto in uno degli ultimi commenti, sono in qualche modo un segno infausto ma caratteristico dei tempi (mala tempora!), il riflesso della nostra epoca oscurantista e barbarica, lo specchio (opaco) di una cultura (decadente) che ha preso il sopravvento nel nostro sventurato paese. Viaviamo una fase storica in cui il "pensiero unico", il dogma neoliberista e neoeconomicista, il fascino cinico e perverso della peggiore dittatura, la demagogia populista di stampo berlusconiano, sembrano aver acquisito un vero primato, un predominio sulle coscienze stesse, esercitando una sorta di egemonia culturale apparentemente duratura. Ma si tratta di una spinta destinata ad esaurirsi col tempo, grazie alla prova inconfutabile dei fatti. Si tratta di un fenomeno temporaneo, in grado di durare al massimo qualche anno ancora, di una tendenza effimera e transitoria che prima o poi sarà invertita radicalmente. Così come è già accaduto in tante altre occasioni. E voi, sciocchi conformisti da quattro soldi, sarete pronti ad allinearvi e adeguarvi al nuovo clima politico e culturale. I servi non si smentiscono mai!

Anonimo ha detto...

si si dopo 30 righe di chiacchiere,ancoraa rompere co sta storia della rivoluzione.basata,basta,co ste nerchite.hai visto che fine ha fatto il vostro 68?un totale fallimento.le persone come te sono destinate a fallire.parli di culktura i giovani oggi sono colti piu di n oi per questo votano berlusconi. meno male che silvio c è,meno male che silvio c è,meno male che silvio c è.che bella canzone,non quelle utopie bandiera rossa trionferà!ma dove,manco piu in parlamento.la gente ha capito che le chiacchiere vostre sono inutili,e poi illuminato vedi che c ho ragione?le cose non cambiano,si modificano.un operaio 1000 euro al mese,cos è se non un schiavo?rifletti.chi ha,puo,chi non ha,fa e chiacchiera.distrutto ancora una volta.silvio,silvio,silvio!!

Anonimo ha detto...

garofalo,hai trovato uno che nn molla,vai silvio,digliene 4!

Anonimo ha detto...

I veri schiavi sono quelli come te, non perché percepiscono 1000 euro al mese, ma perché lo sono nella loro testa... vuota!

Anonimo ha detto...

forse sei tu che hai la testa troppo piena di fantasie.si reale e realista,e non diffondere sogni e illusioni ai giovani italici.

Anonimo ha detto...

Ora, io avrei di meglio da fare che dedicarmi ai vostri commenti insulsi e velenosi. Intanto, voi sfogatevi pure liberamente. E studiate, ma senza stancarvi troppo! Più tardi, al massimo domani, riprenderò a bastonarvi come meritate...

Anonimo ha detto...

vedi di studisre un po tu,oltra a le soliti quattro chiacchiere su marx e la lotta sociale.e po berlusca non e stato mai processato per mafia,quindi e una persona onesta.

Anonimo ha detto...

Sono in pausa domenicale bestia. Ti metto sotto come e quando mi pare. Lucio non ti curar di loro, sono solo un allenamento per l'imbecillità che tutti i giorni sopportiamo nella vita. Io li uso per quello. una specie di tiro al piattello insomma.
A domani .... vostro Minima Moralia :-)

Anonimo ha detto...

e arrivato lo scienzatone..ma che fa?scappe!!!femminuccia mettiti lo smolta e soffiaci bene.che gente .

Anonimo ha detto...

Ciao Minima. Tu dici "non ti curar di loro", aggiungendo che il tuo è un esercizio di carattere "sportivo", ossia ludico. Un impegno quotidiano contro la stupidità umana...
Approvo e condivido il tuo (dis)interesse, il tuo disincanto, ma solo in parte. Nel contempo un'attitudine interiore mi induce a coltivare una preoccupazione di ordine pedagogico- morale, che deriva probabilmente dalla lezione trasmessa da Don Milani. Insomma, preferisco abbracciare la massima che ispirava la scuola di Barbiana, lo slogan "Mi preme", vale a dire "mi interessa", "ho a cuore", "mi prendo cura", in luogo del vecchio adagio mussoliniano che recitava "Me ne frego". Nel mio caso, dunque, sarà forse per una sorta di deformazione professionale, affiora una componente di tipo (ri)educativo. In via del tutto eccezionale ho provato a svolgere un'opera di (ri)educazione sociale, una specie di recupero formativo a beneficio di alcuni (presumo) giovani.
Pertanto, credo di avere il diritto di avanzare formalmente una richiesta salariale alla dirigente della mia scuola, rivendicando il riconoscimento e l'assegnazione di un compenso economico aggiuntivo per il lavoro svolto on-line.
Ovviamente scherzo. Non sono diventato improvvisamente venale. La preside può stare tranquilla, il sottoscritto non presenterà alcuna rivendicazione salariale. Lo faccio per un'autentica passione civile e politica, nemmeno per la gloria, affinché aumenti e si diffonda tra le giovani generazioni una consapevolezza critica rispetto alla realtà che ci circonda. Inseguendo anche (perché no?) uno scopo ludico-sportivo.

Anonimo ha detto...

che belle chiacchiere garofalo,ma i giovani a cui ti riferisci dono i tuoi attempati coetanei comunistelli.i giovani non le voglione ste chiacchiere che non producono niente.grazie silvio per aver annientato sta gente.un abbraccio a mao tze garofalo.

Anonimo ha detto...

La verità pura e semplice è che i "forchettoni rossi" si sono "annientati" da soli. Il merito non è del tuo idolo di Arcore, l'amato Silvio, il cavaliere nero.
E' stato un vero e proprio "suicidio" politico!
Aggiungo che con i "forchettoni neri" di nuovo al potere, il popolo italiota è caduto dalla classica padella (rossa) nella brace (nera).

Anonimo ha detto...

troppo facile....il grande silvio ha vinto.voi pseudo-cattocumunisti avete perso.siete destinati all estinsione..ahahahah

Anonimo ha detto...

Ho letto con grande interesse gli interventi di Lucio Garofalo, del dottor Imbriano, di minima moralia.
Le posizioni dei commentatori sono ambedue condivisibili.
Il dottor Imbriano ha giustamente ricordato come gli interventi di chi inquina il blog non debbano necessariamente essere accettati da chi cerca di bonificarlo; minima moralia ha evidenziato la "normalità" di questi interventi; Lucio Garofalo esprime la necessità correttiva di intervenire.
E io ? Mi verrebbe da dire sono d'accordo con tutti e tre, ma non si può. Mi sento più vicino all'approccio di Lucio Garofalo, anche se penso che non si possa ottenere un buon risultato attraverso un blog. Perchè
una parte, forse la maggior parte, di quelli che leggono sanno dialogare solo in termini di banale contrapposizione politica e hanno scarsi strumenti culturali per accettare il confronto.
La rieducazione di cui parla Lucio Garofalo è lunga e difficoltosa, a volte anche inefficace ma tentar non nuoce: lui dice "mi preme", io dico "proviamo".
Vostro G48

Anonimo ha detto...

io dico che siete 2 ilusi.

Anonimo ha detto...

G48 minima moralia avrebbe dtto molto altro al riguardo, forse ti è sfuggito il suo post.
Con simpatia pi.gi.

Anonimo ha detto...

Ogni tanto, in qualche commento compare un "censorio" numerato che mi chiama in causa per provocarmi. Caro censorio, ammetto di essere "marxista" e, se ti fa piacere, riconosco di essere pure "maoista" (meglio che fascio), ma non accetto di essere definito "alienato", benché sappia perfettamente che viviamo in una società alienante, stressante e frustrante. Piuttosto, tu mi sembri un pò alienato e dissociato, per non dire peggio, visto che non hai nemmeno il coraggio di firmarti.
Comunque, senza arrovellarmi il cervello posso immaginare facilmente quale strana creatura "aliena" si nasconda pavidamente dietro l'insulso nickname che hai scelto.