Il terremoto avrebbe dovuto insegnare ad avvicinarsi di più, perchè tutti hanno vissuto lo stesso dolore (R.Venezia)
Non si può scavare, le macerie del cuore sono troppo pesanti (R.G.)

domenica 23 novembre 2008

23 novembre 1980

Ormai anche per noi che abbiamo potuto solo piangere è giunta la fase discendente della vita, quella in cui i ricordi tornano più forti di sempre, più dolorosi che mai.

Eravamo ragazzi ma gli anni sono passati e non hanno avuto clemenza.

Abbiamo percorso una strada lunga, faticosa, talvolta disperata e assurda, molestati senza pietà dalla cattiveria dei peggiori rimasti, una cattiveria che noi ragazzi di Sant'Angelo non meritavamo, non conoscevamo e contro la quale non avevamo difese, tutto reso ancora più duro dalla vostra mancanza e dalla disperazione di dover comunque ricominciare senza di voi.

Penso spesso al solito bar, alla solita ora ... al Natale... alle luci ... alle passeggiate tra la neve .... prego che tutto, anche se solo per un istante, possa uscire dalla dimensione del sogno e sembrare nuovamente realtà, per un solo lungo istante prima che la vita fugga anche per me, per avere il tempo di rispondere a delle domande e di salutarvi tutti, come non ho potuto fare quella sera.

Un abbraccio lungo quanto l'eternità, dalla parte migliore di noi, che con voi è rimasta per sempre.

sabato 22 novembre 2008



23 Novembre 1980



Una collettività non ha una sua identità se non ha memoria della propria storia. Non può avere un futuro se non ha coscienza delle proprie radici e del proprio passato, da cui si sviluppi una dinamica civica collettiva che accomuni ed indirizzi verso la rinascità di un contesto sociale civile e democratico; se questo non avverrà Sant'Angelo non sarà mai un 'paese' ma solo un agglomerato di individui, ove non può che prevalere 'Homo homini lupus' (l'uomo è lupo per l'altro uomo).

Prima del 23 novembre 1980 Sant'Angelo era un civilissimo paese; dopo quella data, per responsabilità di chi, negli anni, ha gestito la cosiddetta 'ricostruzione' è diventato 'quello' che da tempo è sotto gli occhi di tutti.

Non l'oblio, quindi, ma la memoria storica e la consapevolezza di essa per potere ripartire da quei valori e quel civismo che sicuramente esistevano nella comunità fino a quando 'i potenti', approfittando della debolezza legittima del popolo, non li hanno calpestati per puro interesse di potere!

E di questa loro colpa risponderanno, prima o poi (magari solo a Dio....)!

Anonimo tra gli anonimi