Il terremoto avrebbe dovuto insegnare ad avvicinarsi di più, perchè tutti hanno vissuto lo stesso dolore (R.Venezia)
Non si può scavare, le macerie del cuore sono troppo pesanti (R.G.)

domenica 31 gennaio 2010

De Luca e il sogno di una Campania migliore


Se facesse in Campania la metà di quello che ha fatto per la sua amata Salerno, città oggi splendida e disciplinata, il corso della storia di questa regione sarebbe finalmente modificato.

Tutti i disonesti e le clientele gli sono contro perchè sanno che farà piazza pulita,

Si accinge a combattere da solo contro gli avversari e contro gli apparati dominanti del suo stesso partito, ha bisogno del sostegno della gente, del nostro sostegno.

E' contro De Mita e contro Bassolino, lotta per quello che ritiene giusto e non fa sconti di pena, mai e a nessuno. E' davvero la persona giusta, al momento giusto, nel posto giusto. Avremo modo di dimostrarlo a tutti nei giorni che verranno.

Grazie Vincenzo De Luca per aver accettato la sfida!

lunedì 25 gennaio 2010

Vendola vince e il PD va allo sbaraglio.

Certo meglio sarebbe stato rinchiudere tutti gli oppositori delle scelte di partito in un lager di sovietica memoria. Anche internarli in un "manicomio politico", non era male. Tutto andava fatto pur di mantenere unito ciò che unito non è evitando di destabilizzare l'immagine del leader con i baffetti, purtroppo Vendola non ha voluto farsi da parte e il guaio è accaduto, senza possibilità di fare marcia indietro.

Prima l'ipocrisia unificante della sinistra era costituita dai lavoratori e dalle fabbriche, oggi che i lavoratori si sono rivoltati contro il parassitismo sindacale e le strumentalizzazioni dei politicanti che usurpavano i sacri valori della falce e del martello è stato necessario trovare un altro "capro espiatorio" per giustificare la bocciatura popolare e chi meglio di Berlusconi, con tutto il marasma dei suoi vizietti e delle sue improbabili virtù?

L'efficienza della politica del "commenda", però, è purtroppo sotto gli occhi di tutti e solo gli irriducibili della peggiore sinistra italiana o, al più, qualche nostalgico sessantottino, ancora fanno finta di di non capire, di non vedere, quanta "politica politicante" vi sia attualmente nel PD.

Bersani, D'Alema, Veltroni, Bertinotti, Rutelli, Bassolino, Iervolino, tanto per citarne alcuni (e nemmeno i peggiori), costituiscono il volto di una politica che dell'inefficienza e della mera esaltazione di se stessa ha fatto un vero e proprio "modus operandi".

Brunetta se non fosse politico sarebbe professore universitario, Berlusconi sarebbe un grande imprenditore, che crea ricchezza per sè e lavoro per gli altri, i leader più rappresentativi del PD sono invece "politici di mestiere", una anomalia tutta italiana. Ma se lo avessero fatto almeno bene quel mestiere, potremmo accettarlo, invece si sono solo "ingrassati" di potere e di finti meriti, alle spalle di noi poveri fessi che credevamo nella bontà delle ideologie e nell'ideale unificante di una lotta a beneficio della giustizia sociale e del lavoro.

Con la maturità ho imparato a guardare ai risultati e questi risultati io vedo attualmente da una sola parte, il resto son solo chiacchiere ed ipocrisie. Vendola come Bassolino, Dio ci scampi!!!

Vi voglio in salute cari compagni, sì da poter meditare lungamente sulle sconfitte e sugli errori passati presenti e futuri.
Minima Moralia (grillo parlante)

venerdì 22 gennaio 2010

In Campania l'incognita Udc è ininfluente

Napoli, 22 gen (Velino/Velino Campania)

Con Mara Carfagna capolista a Napoli del Popolo delle libertà si conferma la linea berlusconiana di un impegno al massimo livello politico con il coinvolgimento del governo nella delicata partita regionale. Impegno anticipato dalle candidature del ministro dell’Agricoltura Zaia nel Veneto e del suo collega alla Funzione ubblica Brunetta candidato sindaco a Venezia. Con la Carfagna a Napoli a sostegno di Stefano Caldoro candidato Governatore le regionali campane assumono una forte valenza politica nazionale.
Il centrodestra punta a migliorare le ottime performance già raggiunte con la segreteria Cosentino che ha al suo attivo il radicamento territoriale del Pdl e gli ottimi risultati, nell’ordine, delle politiche, delle provinciali e delle europee. Un ruolo fondamentale giocherà la coalizione di centrodestra che parte con un importante vantaggio di immagine e, stando ai sondaggi, un rassicurante margine elettorale. Resta, almeno ancora in queste ore, l’incognita Udc.
Ma se il partito di Casini e De Mita dovesse scegliere in Campania, com’è probabile, il forno di centrodestra, si tratterebbe di una alleanza meramente elettorale. Casini è all’opposizione di Berlusconi, ha un sostanziale accordo con Bersani e D’Alema e dialoga con pezzi del centro destra. Vuole scardinare il bipolarismo e per questo cerca interlocutori dentro il Pdl. Il Cavaliere lo avverte come una insidia e sa che non sarà mai più suo alleato. Lo stesso dicasi per la nuova versione filo Pd dell’Mpa. In Sicilia il governatore Lombardo, sfiduciato da due terzi del Pdl, è tenuto in vita dal partito di Bersani. Il Cavaliere sa che non vi potrà più fare affidamento. Il confine centrista della coalizione di centrodestra è difeso ormai solo dai Popolari-Udeur di Mastella.
E questo cambia radicalmente gli assetti politici rispetto alle coalizioni che si fronteggiarono alle provinciali dell’anno scorso. Di ciò si poteva avvantaggiare il Pd diventando il perno di nuove aggregazioni. Ma la debolezza politica del partito di Bersani e la rissosa inconcludenza della coalizione di centrosinistra hanno azzerato questa possibilità.

Oggi il quadro a sinistra è a dir poco sconfortante: il lungo viale del tramonto bassoliniano non lascia intravedere vie di uscita. Il Pd si è cacciato in una trappola mortale ed è paralizzato dalle sue stesse incongruenze. Doveva scegliere Vincenzo De Luca, unico candidato in grado di competere ma i veti interni (Bassolino) ed esterni (Di Pietro e Sinistra, ecc) glielo hanno impedito. Quindi si è consegnato a De Mita che non aveva alcuna ragione per soccorrerlo e scarsissime possibilità di farlo. Infine a tempo ormai scaduto ha chiesto aiuto ai Rettori ed società civile. La quale, a differenza di ciò che si immagina, sa fare bene i suoi conti ed ovviamente ha rifiutato. A tirarla fuori dalla crisi nel Lazio ci ha pensato la Bonino. Magari ci fosse una Emma Bonino anche in Campania. Potrebbe essere quella la soluzione.

di Giulio Di Donato (da http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=1044985)