SERGIO BAGNOLI L'omicidio pianificato per incassare il premio dell'assicurazione sulla vita che la vittima era stata costretta a stipulare. Camionista rumeno ucciso e carbonizzato da una diabolica coppia veneta. E se fosse stato il contrario? Siamo a Verona, profondo Nord, terra leghista per eccellenza, città il cui sindaco "padano" Tosi ha vietato persino di mangiare un panino seduti su un qualsiasi muretto di questa città d'arte al fine di non scalfirne il decoro. Questa è la stessa città dove, non più tardi di un mese fa, un gruppo di teste rasate, o forse è meglio dire di teste vuote simpatizzanti di destra, per il puro piacere di uccidere hanno mandato all'altro mondo un pacifico ragazzo reo solamente di portare un codino ai capelli e di non aver offerto loro una sigaretta.
I vicini di casa degli assassini, intervistati dai giornalisti, dopo il loro arresto, li definirono " ragazzi per bene". Ieri un'altra coppia perbene, una coppia di padroncini di una ditta di autotrasporti, titolari di una delle tante partite Iva che qui nascono più numerose dei bambini e che sono così care ai ministri Zaia e Tremonti, si è macchiata di un delitto altrettanto orribile. I due hanno infatti ucciso, carbonizzandolo insieme alla sua automobile, in un paesino dell'hinterland, Cavaion Veronese, un giovane camionista romeno di ventotto anni, Adrian Joan Kosmin che nella terra natia lascia la moglie ed i figli.
L'hanno ucciso per intascare il premio dell'assicurazione sulla vita che l'immigrato aveva stipulato a favore di uno degli assassini, tale Cristina Nervo di trentun anni. Questa donna, insieme al marito, Tancredi Valerio Volpe di 34 anni, aveva congetturato un piano criminale già sperimentato nei mesi scorsi nell'imperiese, in Liguria, da una coppia russa in aria di servizi segreti. I due veronesi avevano obbligato il povero Kosmin, che lavorava alle loro dipendenze rigorosamente in nero, a stipulare con una primaria compagnia di assicurazioni del ramo vita una polizza in cui alla voce beneficiario in caso di morte avrebbe dovuto comparire il nome della Nervo.
Un milione di Euro quanto la donna avrebbe incassato in caso di morte prematura del romeno. In cambio Kosmin avrebbe visto regolarizzata la propria posizione lavorativa. Un sottile ricatto bello e buono, dunque, simile a quello cui tantissimi imprenditori " padani" obbligano i poveri immigrati che qui giungono dai paesi dell'Est o del Terzo mondo con il loro carico di disperazione e la pancia vuota.
Stipulata l'assicurazione ecco che, con lucida freddezza, la coppia ha pianificato l'omicidio del romeno che doveva essere mascherato. Con calma l'hanno invitato in casa, gli hanno fatto bere qualcosa in cui precedentemente era stato sciolto del sonnifero, l'hanno caricato mezzo addormentato sulla sua auto, una Rover, e poi, raggiunte le campagne isolate ad Ovest della città, hanno dato fuoco all'abitacolo non prima di averlo posizionato con cura sul sedile del guidatore. Doveva apparire un suicidio od al limite una disgrazia, ma la bravura dei Carabinieri veronesi li ha smascherati.
Ora il giudice ha convalidato il fermo,sbattendo in carcere lui e mandando agli arresti domiciliari lei che deve curare il figlioletto appena nato. Se i ruoli fossero stati invertiti e gli assassini fossero stati degli stranieri siamo sicuri che sarebbe stato questo l'epilogo? Nel caso di Imperia per esempio la donna russa, poi assolta dal reato più grave di omicidio, pur essendo madre di un neonato è stata tenuta, senza tanti complimenti, in galera. A Verona invece no. Ma non si parlava tanto di tolleranza zero?
10/06/2008
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13 commenti:
Non sono un esperto e anche se lo fossi non potrei entrare in merito alle vicende senza conoscere i dettagli.
Da cittadino dico solo che questi episodi confermano il fatto che la distinzione da fare è tra chi delinque e chi non delinque, e basta.
E per chi delinque, una volta accertate le responsabilità, la certezza della pena, qualunque essa sia.
Sembrerebbe facile ma non lo è.
Saluti, G48
blogger, devi aggiungere di fretta altri post inutili per questo blog per oscurare lo scempio dei post e dei commenti precedenti....
Non aggiungiamo nulla che riteniamo inutile caro anonimo e men che mai lo faremmo di fretta.
Non riusciamo a comprendere di quale scempio stai parlando, evidentemente ti riferisci all'altro blog.
Se comunque qualcosa dovesse nuocere alla tua particolare sensibilità o delicatezza d'animo puoi segnalarcelo e provvederemo immediatamente .... a ripubblicarlo tutte le mattine fino al 2015.
Viva Sant'Angelo e i santangiolesi (quelli DOC appunto) ... Sammy ;-)
Che brutta Italia che ci tocca vivere. Pensavo che proseguendo nel percorso della mia vita avrei visto cose migliori.
Mi dispiace proprio tanto per i giovani.
Cordialmente Mario da Pescara
per affrontare il problema della certezza della pena occorre avere una visione chiara,d insieme e del codice e del sistema penale italiano,necessità di non facile realizzazione per coloro i quali non si addentrano nel campo giurico ,cmq realizzabile in qualche modo con letture specifiche o a carattere meno tecnico ma piu giornalistico,tra le quali sicuramente sottolineo il recente libro"toghe rotte" che puo dare una sostanziosa visione di come l incertezza sia il fulcro dei processi penali italiani.spesso congiunto al problema del diritto viene presentato il problema dell immigrazione sui cui vorrei soffermarmi tanto per chiarire delle mie posizione e confrontarne l eventuale convergenza con alcuni di voi,tanto per riallacciarmi anche se inderettamente ad uno dei temi evidenziati da sammy nel post.il problema immigrazione è sicuramente uno degli aspetti da curare del nosto paese,un problema importante come amano definirlo i giornalisti,che pero si equipara come gravità di manifestazione a quello che tutti gli stati europei hanno dovuto fronteggiare.in realtà dietro il fenomeno di specie e l insicurezza per il cittadino derivante,si cela mascherato ad arte il problema dell INSICUREZZA ECONOMICA E SOCIALE che davvero risulta un punto dolente e centrale del sistema italiano.è da qui che nascono le preoccupazioni dell individuo,da questo vivere in modo precario,aggettivo utilizzato allo estremo ultimamente,senza cogliere spesso la gravità di fondo insita nella connotazione di un fenomeno mediante esso,in questa impostazione dell esistenza(italiana ed europrea ),in via di realizzazione,per fortuna arginabile aggiungo,che si basa sulla filosofia dell avere,spazzando via secoli e secoli di cultura,sulla concezione del "dollars e guns"di origine americana:al vertice del sistema di valori si pone il denaro,unica espressione dell essere,unica connotazione positiva e meta dello sviluppo individuale.a difesa del denaro di pone la violenza,nelle sue forme consuete della materialità e della verbalità.ora ditemi se gran parte dei fenomeni riscontrabili in italia,dalle aggressioni ai campi rom,al bullismo,alla violenza degenerante non sembrano derivare da una errata canalizzazione della frustrazione dell individuo riconducibile a questa struttura sociale di base,a volte inconscia.ecco che allora abbiamo una stumentalizzazione della paura derivante dall insicurezza sociale,mascherata nel problema dell immigrazione,individuata dall attuale maggioranza come cavallo vincente per le elezioni,perche sicuramente è piu facile abbozzare una leggina per gettare fumo negl occhi e far finta di risolvere il problema dei clandestini,invece di affrontare la questione della situazione congiunturale dell economia italiana ed affrontare di petto le lobbies regnanti del nostro paese,e quindi abbiamo l esplosione dell EMERGENZA immigrati nel periodo delle elezioni.il premier berlusconi è l unico politico,o sicuramente il primo,che ha capito che in un sistema sociale come quello contemporaneo,"solo quello che c è in tv,ESISTE",e di conseguenza sfrutta la sua arma dei midia ,che a mio modo di vedere risulta fondamentale nella questione della popolarità.passando ai giornali,si sa che il sistema italiano tutto è ,tranne che democratico,ed ecco la ricette vincente del cavalier di arcore.d altra parte fu lui ad affermare:"gli italiani sono come i bambini,basta ripetergli all infinito le cose per fargliele credere vere".i midia proiettano nelle menti dei giovani ,facilmente influenzabili per loro natura,l illusione di falsi miti ,di speranza evanescenti e possibilità negate a priori,ma poste come CERTEZZE della vita.cio determina un allontanamento delle nuove generazioni dalla cultura,unico possibile elemento di IDENTIFICAZIONE personale,unico strumento che puo permettere un analisi concrete della realta,e allora i giovani distratti dai miraggi della bellezza fisica,ormai intesa addirittura come priorità nella nostra società di plastica,e dalla dinamica dell avere(avere il capo firmato,la macchina,il cellulare ,e avere ed ancora avere per sentirsi accettati in questa società) perdono di vista il loro sviluppo individuale che non puo che trovare nell essere la sua causa d esistenza.(vorrei tanto ricevere dai frequentatori del bolg le loro percezioni al riguardo,per piacere.).a vous .zed
continuo a dubitare sull eta di zed......
Dal mio punto di vista l'analisi di zed, giovane o vecchio che sia, non fa una piega.
E' proprio la perdita progressiva di valori che ha reso la nostra società consumistica e che ha dato importanza all'avere e all'apparire.
Vorrei spezzare una lancia in favore dei giovani, citati da zed come fruitori "passivi" di questa società malata.
Se i giovani crescono con certe idee, con certi ideali la colpa non è tutta loro ma anche degli adulti che li educano in quel modo, in primis la famiglia.
Poi la società fa il resto, cioè quasi sempre male.
Ieri mi sono stupito nell'apprendere che in Italia i giovani leggono mediamente più di altri paesi europei: il substrato quindi c'è, bisogna solo coltivarlo.
Con la solita stima, G48
davvero più di altri paesi europei?mi informero.da esponente della nuova generazione ,intravedo nel dissiparsi del valore familiare una conseguenza di siffatta impostazione sociale,non una causa scatenante il fenomeno.analizzando anche piu volte questo elemento della discussione, sono giunto all idea che la dicotomia causa/conseguenza,accezione in cui si puo identificare il ruolo della famiglia, però non sia netta,proprio a sottolineare che l ambiente familiare sembra il luogo ove tutto nasce e confluisce.cmq non tutti i giovani si pongono in questa posizione passiva,ma i pensatori liberi sono cosi pochi e inoltre non credo che i giovani della tua generazione sarebbero rimasti attoniti ad assistere a questo scempio,come facciamo noi.voi avete combattuto per il vostro futuro,noi non lo stiamo facendo,vedi contratto a termine,protocollo sul welfare,mutuo esorbitante..ci stanno rubando il futuro,ma fa niente..tanto piu tardi mi guardo uomini e donne,che bella Maria de filippi.:-((!speriamo bene G48...salut,zed
come bella Maria De Filippi?
Ma se è così mascolina...
Ognuno comunque i suoi gusti .....
Posso pregarvi di spostare il vostro discorso dai commenti ai post?
Mi spiego meglio amici, ritengo che alcuni vostri interventi siano ben più approfonditi ed intelligenti dello stesso post che intendono commentare, in questi casi vi suggerirei di inviarli al blog in forma di post, in modo da dare agli stessi maggiore visibilità e da offrire un contributo ulteriore al dibattito. Con ammirazione e stima Sammy.
Il discorso è troppo lungo e articolato per condensarlo in poche righe, però, a proposito del della relazione causa-effetto, vorrei farti notare che per lottare bisogna sapere contro cosa lottare: se "qualcuno" ci dice che va tutto bene o è tutto sotto controllo ci illudiamo che sia così, e se questo "qualcuno" ci dice che il marcio è altrove noi lottiamo altrove.
Così si alimentano le speranze e i sogni dei giovani, per poi risvegliarli quando è troppo tardi.
E se prima dei giovani sono caduti nella trappola anche gli adulti la frittata è fatta.
E' vero che ci sono giovani svegli, ma tanti sono ancora "addormentati".
Ti lascio alla De Filippi...de gustibus non sputacchiandum est !
Con viva simpatia, G48
ragazzi ero ironico..stavo sottolineando come molti ragazzi perano tempo a guardare sciocchezze come de filippi,grande fratello e porcherie simili,non cogliendo i problemi della società.mah...penavo si capisse che odio questo genere di cose.zed
si convengo nel sottolineare che nella nostra generazione,invece della tua,ci sono TROPPI giovani che dormono.questo è il problema di fondo,ma non dipende dal livello culturale,si fidi ho incontrato gente con laurea e master annesso,che sembra credere in questa società finta piu di qualche navigato politico.comunque ha ragione sammy,cercherò di presentare qualche post.salut.zed
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