Il terremoto avrebbe dovuto insegnare ad avvicinarsi di più, perchè tutti hanno vissuto lo stesso dolore (R.Venezia)
Non si può scavare, le macerie del cuore sono troppo pesanti (R.G.)

sabato 31 maggio 2008

A proposito di "emergenze"

A PROPOSITO DI "EMERGENZE"
 
In merito ad alcuni comunicati inviati dalla cosidetta "Comunità Provvisoria" mi permetto di muovere alcune obiezioni personali.
Anzitutto suggerisco di smetterla di scrivere baggianate grosse come un cumulo di spazzatura napoletana. Non serve a nulla attaccare i pezzi da novanta, firmare appelli contro Napolitano o prendersela con Realacci, Bertolaso & soci. Ci penserà la magistratura a fare piazza pulita dei "rifiuti politici". Il problema vero è un altro.
Questi signori nominati in continuazione da Arminio, specialmente il cavaliere di Arcore, rischiano di assumersi ben altre responsabilità, molto più gravi e deleterie per la già fragile e monca democrazia italica.
La cosiddetta "emergenza rifiuti" è ormai diventata un facile e comodo pretesto per innescare un'altra "emergenza" molto più esplosiva e pericolosa. Mi riferisco ad una vera e propria emergenza democratica.
Quando un paese che si proclama "democratico" come l'Italia, per affrontare e risolvere un problema come quello dei rifiuti, che dovrebbe essere gestito facilmente, in termini di normale amministrazione (come avviene in tutti i paesi davvero civili), minaccia di ricorrere alle forze armate e alla mano dura, ordinando alla polizia di manganellare le donne e addirittura i bambini inermi, significa che non viviamo più in un sistema democratico ma in un vero e proprio stato di polizia.
Se poi questa vertenza "locale" che è ormai diventata di ordine pubblico, la inquadriamo in un contesto più globale e complessivo, in cui riscontriamo altre tessere che appartengono allo stesso mosaico, ossia altre questioni che vengono trattate e affrontate come emergenze di ordine pubblico, sul piano puramente repressivo e militare, allora è facile dedurre in maniera sillogistica che siamo prossimi all'avvento di un regime autoritario  e poliziesco, vale a dire prossimi al criptofascismo.
Mi riferisco al tema della "sicurezza", al pacchetto di norme e provvedimenti di legge che introduce, solo per citare un esempio emblematico, il reato di "immigrazione clandestina". Provvedimenti che tradiscono e rivelano la matrice ideologica eversiva e anticostituzionale che ispira le risposte brutali e criminogene del governo.
Mi riferisco anche alle campagne di allarmismo mediatico e psicologico che hanno contribuito ad istigare e assecondare i peggiori istinti della gente. Campagne che hanno evocato e suscitato un clima razzista, autorizzando e scatenando tutte le pulsioni securitarie, xenofobe e violente, prima latenti. Per la serie "il rimedio è peggiore del male"! Ma siamo solo all'inizio...
Concludo affermando che la "mano dura" adottata contro gli immigrati e contro le popolazioni locali che protestano per salvaguardare il proprio territorio dallo scempio delle discariche, è solo un segnale che indica la vera natura di un governo "forte con i deboli e debole con i forti". Questa è sempre stata la principale caratteristica di tutti i governi di stampo fascistoide, di tutte le tendenze politiche autoritarie, di matrice demagogica e populista.
Infatti, non mi aspetto la medesima fermezza e durezza in materia, ad esempio, di evasione fiscale o di altri interessi legati ai poteri realmente forti ed influenti che condizionano da sempre il destino di questo sciagurato paese che è l'Italia. Una nazione il cui processo di "unificazione" fu soprattutto opera, non a caso, di due tendenze occulte, cospirative ed eversive, quali la massoneria e la mafia. Non a caso, lo Stato italiano, inteso come istituzione ufficiale, è ancora oggi l'involucro esterno sorto a protezione del peggiore capitalismo affaristico di origine criminale, retto sul potere massonico-puduista e della malavita organizzata, di tipo mafioso e camorrista.
Non è un caso che oggi riscuotano uno straordinario successo di critica e di pubblico due film come "Gomorra" e "Il Divo", attualmente in fase di proiezione in tutte le sale cinematografiche italiane. Due opere che suggerisco di vedere.
 
Lucio Garofalo

22 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma dai Garofalo sei troppo esagerato e pessimista.
Guarda le foto, ci vedi analogie?
Sappiamo com'è finita allora, vedremo adesso come finirà.

Anonimo ha detto...

Non posso dar torto all'amico Garofalo (che ho scoperto essere insegnante a S.Angelo).
Spero che tanti italiani si rendano conto di quello che hanno combinato.
E' mai possibile che il sindaco di Roma pensi di intitolare una via a Giorgio Almirante quando a Roma ancora non c'è ancora una via intitolata a Giovanni Falcone ?
Meditate gente...
Vostro G48

Anonimo ha detto...

mumble mumble .........

Anonimo ha detto...

dove insegna garofalo?e cosa?g48 dimmi

Anonimo ha detto...

Caro anonimo, la perentorietà della domanda non mi garba.
Puoi cercare nella rete.
Saluti da G48

Anonimo ha detto...

ma vai a cagare...faccio da me....

Anonimo ha detto...

ultimo anonimo è in cerca di una nuova gabbia da quando abbiamo fatto chiudere la sua?

Anonimo ha detto...

Condivido in pieno l'analisi espressa dal prof. Garofalo.
In merito all'argomento "rifiuti" ho già espresso in altri post la mia opinione. Quindi non voglio ripetermi.
Un suggerimento agli autori del blog: per meglio visualizzare i commenti dei vari argomenti trattati è opportuno indicizzare dei capitoli sulla prima pagina. Saluti

Anonimo ha detto...

in cosa è lauretao il professore garofalo?

Anonimo ha detto...

Direi in niente visto come scrive. All'Università ci si dimentica anche di scrivere e Lucio grazie a Dio ancora ci riesce.
E poi con queste nuove lauree il difficile è non prenderle.
Davvero terribili, come la proditoria stupidità di certi provocatori ignoranti di questo blog.
Se vuole sapere in cosa sono laureato io posso dirglielo, giurisprudenza alla federico II di napoli, psicologia interrotta a 5 esami dalla fine e concludo tra un mese la triennale di economia aziendale. E lei di cosa si occupa?
Posso darle una mano , tra un pò credo mi butterò sull'ingegneria :-)

Anonimo ha detto...

certo che ne hai di tempo da perdere... sempre meglio che lavorare vero... e confermi come sia andato sempre più in basso il livello di certa scuola italiana.
1- avresti fatto giurisprudenza e e dimostri di essere un pessimo avvocato difensore del professore Garofalo
2- pessimo psicologo, soprattutto se cerchi di misurarti con chi non conosci, hai fatto bene a ritirarti.
3- Nessuna azienda prenderebbe uno con una laurea breve.
In sintesi hai sbagliato tutto... cambia registro

Anonimo ha detto...

ma professore non è quello che insegna all'università e maestro quello delle scuole elementari

Anonimo ha detto...

ma professore non è quello che insegna all'università e maestro quello delle scuole elementari

Anonimo ha detto...

Sopravviverò anche se la sua azienda non mi assume, dal tono arrogante direi che la scuola di nusco ha abbandonato "on the road" un altro discepolo ;-) non si arrabbi de mita sulle coronarie non può nulla e neppure sul suo Q.I.. Buona serata .

Anonimo ha detto...

si cercando l'elemosina come gli zingari

Anonimo ha detto...

attento,sig garofalo a quel che affermi senza azionare il cervello!La spazzatura la produciamo tutti,non esiste il termine "spazzatura napoletana":i cumuli di spazzatura sono presenti anche in molte zone di sant'angelo e paesi intorno, nonostante l' esiguita' della popolazione e gli spazi di immenso deserto in cui avreste potuto provvedere a smaltire i rifiuti o munnezza santangiolese, lionese,torellese ecc...avreste avuto anche ottime disponibilita' economiche che sperperate per rifare piazze e strade i cui lavori sono stati portati a termine da pochi anni nonostante siano trascorsi ventisette anni dal terremoto!

Anonimo ha detto...

Il blocco nello smaltimento dei rifiuti è dovuto alla maggiore esigenza di utilizzare le nostre discariche provinciali a beneficio dei rifiuti provenienti da Napoli.
Se lei è stato in gita su Marte forse non saprà che a Napoli i rifiuti li gestisce la camorra; che a Napoli non diffferenziano neppure i cadaveri (hanno trovato anche queli nella spazzatura; che a Napoli ancora gettano l'immondizia dai balconi sulle auto in sosta; che a Napoli dovrebbero fare una grande immensa discarica in cui mettere pure i napoletani, i camorristi e quelli per cui la colpa è sempre da un'altra parte come lei.
Ho azionato il cervello e ho compreso l'assurdità di ciò che va cianciando. Mi perdoni Garofalo se mi sono intromesso.

Anonimo ha detto...

Una buona parte dei napoletani è vittima di quello che accade, non si può addossare loro la colpa.
Se il problema è la camorra, si combatta allora seriamente la camorra, usando quella fermezza che si vuole usare solo contro gli immigrati e contro il popolo lavoratore.
G48

Anonimo ha detto...

nel mio quartiere da diversi anni la spazzatura viene regolarmente differenziata,i nostri terrazzi sono abbelliti da fiori e rampicanti, le strade sono più che pulite, come pure a scuola, ogni aula e' stata rifornita di contenitori per la carta e nei corridoi abbiamo contenitori blu', per vetro e lattine, vista la presenza del bar, utilizzato da studenti e insegnanti.Il territorio del napoletano ,come vede, e' molto variegato e la sofferenza per quello che sta succedento e' grandissima! il "difetto non puo' essere attribuito a tutti i cittadini.Come si dice,al danno anche la beffa!non vivo su Marte ma a Portici e la invito a venire a visitare questa citta', per verificare personalmente cio' che affermo.Questa "guerra" non fa onore a nessuno!

Anonimo ha detto...

Non è una gueraa è una equazione: napoli per densità abitativa, per esigenze produttive e, diciamolo, per antica consuetudine, inquina e sporca più dell'Irpinia.
Non è certo nella salubrità del territorio la sua vera risorsa.
Quindi, diciamo solo che Napoli deve smaltire da sè la propria spazzatura e che, in ogni caso non è giusto che essa viaggi fin qui per essere depostata nei nostri campi di grano.
E poi pensate al paradosso, a Chiaino la discarica non va bene, per smaltire la spazzatura prodotta in loco a Andretta nessun problema.
Appoggiare queste soluzioni significa davvero essere dei "senza palle", oltre ogni possibile ragionamento.
Si alle discariche provinciali, anche 20 se occorre ed anche a Sant'Angelo, no alla munnezza di importazione.
A Portici due mesi fa mi hanno rotto il finestrino dell'auto per rubarmi un cellulare che avevoavuto gratis ad un concorso e a NApoli solo ieri ho visto lanciare i sacchetti della spazzatura dal balcone e spappolarsi per strada.
Non sono tutti così ma non vengono da marte quelli così e sono tantissimi.
Napoletani sempe senza biglietti sui treni, sempre rumorosi, sempre con la presunzione di essere furbi, furbi o fessi giudicatelo voi io non li tollero più. Provate ad andare sul terminio dove hanno "bivaccato dei Napoletani, se volete vi procuro le foto della diretta, è pieno di spazzatura dappertutto.
Magari staccassero Avellino Benevento e Salerno dal resto della Campania!!!!

Anonimo ha detto...

Attenzione! Suggerisco di usare molta cautela prima di esprimere giudizi così avventati e perentori. In alcune frasi che ho letto mi sembra di intercettare una forma di razzismo latente che serpeggia anche in ambienti "colti" come la Comunità Provvisoria".
Non sono affatto d'accordo con gli ultimi commenti, ovviamente e puntualmente anonimi, in modo particolare con l'ultimo.
Non si può stignatizzare e addirittura demonizzare un intero popolo per quelle che sono le sue caratteristiche storiche e antropologico-culturali. Leggete i testi di Claude Lévi-Strauss a tale proposito.
Non si può condannare moralmente una popolazione "primitiva" se questa pratica, ad esempio, il cannibalismo. Così come non si può criminalizzare tutto il popolo Rom per le sue ataviche attitudini e disposizioni all'elemosina o al furto. Se noi ci consideriamo e ci proclamiamo davvero "civili" e "tolleranti" dobbiamo dimostrarlo non a chiacchiere, ma nella sostanza dei comportamenti concreti.
Le tendenze, le usanze e le consuetudini culturali e sociali di un popolo sono difficili da modificare. I processi di cambiamento sul piano antropologico-culturale richiedono tempi molto lenti e lunghi. Tuttavia, per quanto ne so, il popolo napoletano sta mutando radicalmente le sue "cattive" e antiche abitudini a cui si faceva riferimento nei precedenti commenti. Proprio ieri sera, durante la trasmissione di "Anno Zero" ho ascoltato la preziosa testimonianza di un giovane di Chiaiano che spiegava come gruppi di persone napoletane si fossero autonomamente organizzate per effettuare la raccolta differenziata, ma sono impossibilitati ad attuare le loro buone intenzioni in quanto gli amministratori locali hanno "le mani legate", così come hanno ammesso gli stessi. E' evidente dunque che tale "emergenza", che dura ormai da oltre un decennio, è quanto meno strana, direi che si tratta di un'emergenza imposta e pilotata da alcuni centri di potere, di matrice "occulta" e senza dubbio criminale, molto probabilmente collusi con alcuni esponenti delle istituzioni locali, regionali e (perché no?) nazionali.
Infatti, le autorità locali sembrano avere proprio le "mani legate" quando si accingono ad applicare soluzioni (ad esempio alte percentuali di raccolta differenziata) che non sono gradite e funzionali agli interessi dei clan camorristici e di altri gruppi affaristici più o meno legalizzati. A cui invece conviene economicamente che si adottino altre risposte quali (appunto) le discariche e gli inceneritori, che evidentemente consentono di lucrare e di ottenere profitti colossali.
Lucio Garofalo

Anonimo ha detto...

complimenti, sig Garofalo per il suo intervento che fa chiarezza su un problema che e' diventato un tormentone esistenziale,per le implicazioni razziste e xenofobe di chi guarda al problema con l' ottica angusta e di chi si lascia manipolare dalla propaganda insolente di organi di stampa divenuti ripetitori acritici e idioti.Grazie per la sua analisi condotta secondo canoni ineccepibili,momento raro nell' uno e nell' altro blog e in altri ancora! Grazie per il suo spirito democratico improntato al rispetto di tutti,uomini e donne del mondo e,percio' culturalmente e naturalmente differenti.Sono le persone come lei(sperando che ce ne siano davvero molte) a farci credere nella possibilita' di rinascita del nostro territorio!