Perché ci si ostina a leggere nelle parole e negli atteggiamenti quello che le parole e gli atteggiamenti non dicono? Chi è tanto adirato da avere come unico obiettivo quello di alimentare polemiche su ciò che a tutti ormai appare chiaro?
Mario Sena è da sempre un amico e un estimatore personale e politico di Ciriaco De Mita, e nessuno può sognarsi di smentire questo.
Assieme a Ciriaco De Mita ha pubblicamente aderito al nascente Partito Democratico, sin dalla prima ora, peraltro impegnandosi direttamente in occasione delle primarie, per sostenere la leadership dell'attuale segretario nazionale: questa ci sembra altra circostanza incontestata ed incontestabile.
Stando così le cose, quello che pare difficile da comprendere è come abbia potuto il Partito Democratico, in nome di un presunto rinnovamento che tenesse effettivamente conto della volontà popolare, "sbattere fuori" dalle liste del PD, in maniera sistematica, tutti gli esponenti politici irpini, indipendentemente dalla vetustà della loro carriera: D'Amelio non è certo in politica da quarant'anni e nelle sue ultime apparizioni pubbliche si mostrava pure fisicamente in buona forma.
Allora, l'atteggiamento arrogante dell'attuale dirigenza di partito, sembra piuttosto un voler prendere le distanze da una classe dirigente del cui operato, buono o cattivo che sia, gli stessi vertici del PD non possono negare di essere stati a conoscenza: la "munnezza", tra le altre cose, si accumulava, infatti, già anteriormente e durante il primo governo Prodi.
Per queste considerazioni, riteniamo sia il caso di farla finita con queste faide personali, che nulla hanno a che vedere con il bene del paese, ma che sono appositamente studiate per tentare di liberare una "poltrona", sperando di potervi appoggiare sopra, magari solo in anticipo, il proprio autorevole sedere, privando peraltro Sant'Angelo dei Lombardi, che pubblicamente si proclama di amare, dell'unico sostegno rilevante a livello regionale ancora presente, Mario Sena, che mai come in questa occasione ha dimostrato di avere una dimensione umana e una coscienza politica fatta di coerenza e di grande lealtà, anche verso il suo paese e che comunque mantiene fede con lealtà alla propria carica istituzionale all'interno del PD, sia pure evidentemente rammaricato.
Sono altre le persone che dovrebbero spiegare, con chiarezza, come mai hanno aderito così frettolosamente e senza condizioni a scelte di partito per l'Irpinia devastanti; badate bene, non si tratta dello svecchiamento di una classe politica, ma della sua cancellazione senza che siano individuati nuovi riferimenti territoriali.
Ancora, queste persone, dovrebbero spiegare, prima di tutto ai vertici del PD che pretendono di rappresentare, per quale ragione a livello amministrativo locale non si schierano a sostegno dell'unica lista di centrosinistra in campo, alla quale appartengono anche candidati dichiaratamente del Partito Democratico, accrescendo così le possibilità di successo della lista avversaria che si proclama civica, ma che annovera tra i suoi candidati, esponenti di spicco del centro-destra irpino.
Queste spiegazioni e non altro il coordinamento locale del PD dovrebbe fornire alla stampa, ai vertici del partito e ai cittadini di Sant'Angelo dei Lombardi, il resto è solo un tentativo di vendetta alimentato dall' insoddisfazione per un personale insuccesso politico.
Quando e se questo tentativo, finora fortunatamente inconcludente ed anzi dannoso per chi lo ha posto in essere, dovesse andare a buon fine, ciascuno di noi, dovrà probabilmente rassegnarsi ad ospitare un pò della spazzatura di Napoli nel proprio orticello e non solo quello!
Un quasi "pentito" del Partito Democratico.
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