Giornata di lavoro lunga, non sempre esaltante, con tanta preoccupazione e molta tristezza per tutto quello che accade intorno, con riferimento ovviamente alla situazione discariche in Irpinia.
C'è indubbiamente qualcosa di criminale o almeno di molto ingiusto in tutto questo, l'Irpinia non è Napoli, non produce immondizia indiscriminatamente, ha finora avuto abbastanza cura del proprio territorio, che costituisce la sola vera risorsa, ha pagato tanto in termini di povertà e di sofferenza, adesso non merita anche questo.
Nessuna polemica con la necessità di individuare aree di stoccaggio provinciali ma da qui a dover accogliere i rifiuti dell'intera Regione ce ne passa.
Abbiamo tutti biasimato Pecoraro Scanio quando con la sua arietta un pò ingenua (che a me ricorda molto, ad onor del vero, l'atteggiamento di un neo amministratore santangiolese che, temo, abbia pure somiglianza sotto il profilo intellettuale) propose di sversare i rifiuti in Irpina, ma nessuno finora ha avuto il coraggio di dire che De Gennaro, accolto in pompa magna come fosse un salvatore della patria, in fondo, fa esattamente quello: uccide l'Irpinia portandovi i rifiuti di mezza Campania.
Perché pagare profumatamente l'ennesimo Commissario Straordinario ed osannarlo in tal misura, quando l'unico suo merito è di aver individuato come soluzione la stessa che Pecoraro, a detta di tutti stupidamente, proclamava mesi or sono?
Una vergogna nella vergogna, tanto più inaccettabile, in quanto condita di vomitevole ipocrisia.
Al posto di De Gennaro, mancandomi idee e soluzioni praticabili avrei rinunciato al mandato e rimesso l'incarico, sperando che altri potessero trovare le soluzioni diverse e magari più opportune che io non riuscivo a vedere.
Non so l'importanza e il peso che la coscienza ha nella vita di gente che maschera la propria incapacità dietro campagne di opinione e scelte imposte con autorità, magari ricorrendo alla violenza di qualche poliziotto comunque costretto a fare il proprio dovere, e non riesco ad immaginare dove poi trovino la serenità necessaria per accarezzare i propri bambini, figli o nipoti, tornando a casa la sera, ben sapendo di aver condannato alla sofferenza un intero territorio, dove da sempre vivono e giocano i figli e i nipoti di altre persone.
Questo è fare il proprio dovere, qualcuno obietterà ingenuamente . secondo me questo è far male il proprio dovere, ammesso che far male possa essere un dovere.
tristemente vostro..... Minima Moralia :-(
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