Alle ore 14.30, presso l'Istituto De Sanctis, si terrà un seminario dal titolo "la Grecia secondo Pasolini" con la presenza di illustri personalità del mondo della cultura e dello spettacolo.
In particolare va segnalata la presenza del prof. Massimo Fusillo, docente di letterature comparate all’Università de L’Aquila e dell'attore Ninetto Davoli.
Complimenti a nome dell'intera cittadinanza al dirigente dell'istituto "De Sanctis" e ai docenti che hanno curato la redazione del progetto.
Per approfondimenti consultare http://www.irpinianews.it/.
20 commenti:
Marandino for president!
E' l'unica cosa che funziona a Sant'Angelo, c'è poco da fare gli spiritosi.
Ci mette in evidenza per cultura anche oltre quello che meritiamo.
Come sempre in questo paese la critica gratuita si spreca.
Non si valuta l'evento per quello che è, un'occasione di conoscenza e crescita per studenti e non, ma si tende a denigrare, senza motivo alcuno,il lavoro di persone che cercano di dare qualcosa in più.
non è detto, però, cara Maria, che la critica gratuita si sprechi; infatti in prima analisi non credo che il primo commento possa necessariamente interpretarsi come critica; e poi sarebbe di un solo frequentatore del blog su 69 visite odierne.
Piuttosto mi inquieta il tuo tempestivo intervento, critico, forse senza ragione! 'Cui prodest'????
L'istituto "De Sanctis" si presenta forte delle credenziali che gli derivano dai numeri. Il mio commento "Marandino for president" era un simpatico modo di canzonare il preside, conservado inalterato il rispetto per la carica e per il suo operato.
Solo che in questo paese il beneficio del dubbio non c'è, non è mai esistito.
Più di novanta ingressi al giorno (vi assicuro reali)sono tantissimi in un piccolo paese come il nostro. Però la sproporzione tra i lettori e coloro che scrivono è altrettanto grande.
Non limitatevi a leggere, partecipate al dibattito, date l'immagine di una Sant'Angelo libera che sa pensare, discutere e confrontarsi su tutto, anche sulle questioni in apparenza meno importanti.
Senza arroganza, ricostruiamo almeno virtualmente, per ora, il concetto di comunità e dimostriamo prima di tutto a noi stessi di quanta cultura positiva possiamo ancora essere portatori.
Chi scrive sarà protetto, in ogni caso, dal più totale anonimato, posso assicurarvelo. Il primato delle idee sull'identità di chi le espone è per noi una convinzione radicata.
Un caro saluto a tutti.
Gentile Sammy
il tuo scrivere o meglio conversare mi piace, e pure molto.
Il tuo stile che oltrepassa l'essere blogger e si manifesta in una maieutica collettiva, contagia chi vive di libera espressione, credendo la libertà di pensare prima su tutto e tutti: VALORE IMPRESCINDIBILE di ogni vera CIVILTA'.
E' la nascita di un "nuovo futurismo" di idee, fucina di una proiezione di una comunità non più utopicamente idealizzata, ma assemblata in un concretizzarsi di valori da sempre universalmente riconosciuti, ma solo sfiorati. E comunità in senso locale, ma più che mai globale.
Ho apprezzato, insomma, il tuo essere moderatore del blog, ma soprattutto "provocatore sano di idee" e perchè no mentore e precursore di una nuova cultura "della cultura dell'essere".
Si ha, si fa, ma soprattutto si è.
Le tre fasi dei diritti umani, per chi ha studi giuridici subito intende; per chi no ecco la spiegazione: dappricipio una persona aveva diritti perchè "possedeva", poi perchè "faceva", oggi (almeno formalmente) perchè "si è persona e tanto basta"! Ecco la cultura "dell'essere", intrinseca a quella del "pensare" (Cogito ergo sum!!!) e del "libero agire".
La formula del tre!
Io conto e ci conto.
Per una nostra e nuova sant'angelo, che sappia "essere" e tanto basta!!!
D*M*.
"Più di novanta ingressi al giorno (vi assicuro reali)"
Sammy, 'escusatio non petita accusatio manifesta'...
L'escusatio era petita eccome tontolone, visto che dopo aver alterato il counter dell'altro blog vieni qui ad accusarci di fare lo stesso.
Meglio un solo intervento che fa riflettere di mille ingressi, peraltro senza scrivere niente.
Anche questa è Sant'Angelo purtroppo, la "nuova sant'angelo", non la "nostra sant'angelo".
Come vedi, non fu un caso nemmeno la scelta del nome di questo blog, nato per contrapporsi alla santangiolesità malevola ed improduttiva di cui tu sei espressione in questo momento.
Divertiti!
Il mio commento non voleva favorire nessuno, ma credo che sarebbe stato meglio parlare dell'evento e prendere atto che solo le attività pomeridiane del Liceo (teatro, lingue straniere,giornalismo e tanto altro) allargano gli orizzonti non solo dei ragazzi di Sant'Angelo ma di tutta l'Irpinia.
Quanto ai dubbi sarebbe meglio eprimerli!
Di recente,ma non troppo, ho lasciato il liceo De Sanctis terminando l iter educativo e forse meglio di qualche nostalgico posso darvi una visione di quello che è quell istituto,o di quello che è diventato,seppur nutra dei seidubbi circa questa..."traformazione" ,ma in fondo non sapendo anche io mi rifugio nell alibi del dubbio. Mi distaccherò dal modo in cui lo si dipinge di solito ,consuetudine questa a mio avviso profondamente dettata ,sono sincero, da un ottica aprioristicamente parziale con cui si affronta tale giudizio ,ricercando quella obiettività che spesso manca,soprattutto quando si discute di elementi che fungono da rappresentanza della stessa comunità,in osservanza di quel bieco campanilismo reganante,costante a quanto pare imprescindibile.
Se voi mi parlate di passioni,di cultura,di crescità individuale e spirituale,di capacità ,di dailogo,di analisi della realtà,di guide, insomma di insegnare,scrostando da quel termine tutto il valore intrinseco ma infinitamente marginale,...si marginale,della
mera nozionistica ,ed attribuendogli il senso pieno e puro della capacità di educare a districarsi nella vita,cogliendolo nella sua accezione piu saliente dunque ,allora io vi dirò e sono pronto a giuralo che di tutto ciò non esiste nulla in quel liceo.
NON ESISTE NULLA.
Ho assistito a molti di questi convegni,anche e soprattutto da studente e quindi dall altra parte delle aste dei microfoni e dei volti.La sensazione che si prova e che spesso questi palchetti siano costruiti più per permettere ai professorini di dare sfoggio della loro cultura che per soddisfare una reale esigenza degli studenti,un bisogno sentito come impellente.Ogni vola che si lasciava uno di questi congressi si aveva un sapore amaro ,un retrogusto che a dire la verità lasciava sempre perplessi.
Non è una critica fuori luogo,è una semplice constatazione.Io sinceramente preferirei che venissero organizzati congressi che permettessero ai ragazzi di avere una visione delle cose meno paesanotta,e scusate se oso con il termine,e che gli permettessero di capire le dianmiche interne del nostro paese.
Non si leggono i quotidiani ,non si proiettano film,non si discute sui temi esistenziali,non si affrontano tematiche scomode ,non si fa nulla di tutto questo.
Tutto si basa sul mero nozionismo ,non si permette alle coscenze di svilupparsi,e si giunge a quei paradossi,vissuti anche in prima persona ,di ragazzi preparatissimi sui contenuti e privi dello stumento fondamentale ,di quell elemento indefettibile che dovrebbe essere il primo obiettivo di un iter educativo:la nascita di uno spirito critico.Senza quel dubbio sostenziale non c è conoscenza e senza quello non c è nozione che tenga,da seneca all analisi matematica.
questo manca ,ed è una perdita gravissima per i ragazzi e per la collettività.
non vado qui ad analizzare le dinamiche interne dello stesso liceo,i gruppi di potere,le amicizie e via discorrendo perche si sa ...siamo in Campania,o meglio in Italia..quindi cosa ci sarebbe da meravigliarsi?!
Questo continuo scrosciare di applausi ogni qual volta si nomina il liceo De Sanctis mi fa dubitare sulla vostra reale conoscenza dell istituto,o almeno sulla votra imparzialità di giudizio.Il mio è un richiamo alla serietà e all onesta-Onestà, visti i tempi che corrono,soprattutto intelletuale.aspetto le vostre repliche.Zed
bravo Zed!!!!!
Di sicuro non sono una nostalgica e nemmeno io voglio entrare nelle dinamiche interne del liceo.
Ma quando intorno non c'è nulla, ogni sforzo, anche se dettato da interessi personali, politici, economici o di qualunque altro genere, è gradito.
Certo non tutti i temi sono interessanti per i ragazzi e alcuni corsi vengono seguiti solo per i crediti, ma ciò non toglie che se anche solo "uno" di quei ragazzi si è arricchito o ha ricevuto un input per il suo futuro, non si è lavorato invano.
Vorrei avere il tempo per spiegarvi per quale ragione credo che avete ragione tutti e due, sia Maria sia Zed.
Però adesso non posso perchè sto lavorando. A dopo. Luiss
Si ma è logico che c è del buono...il "De sanctis" ha un suo indubbio valore .io non mi permetterei neanche di pensare che non sia così,una amenità del genere non mi risulterebbe veriteria ...ma che non sia tutto "buono",questo è vero ed occorre avere il coraggio di dirlo.
ti risparmio il commento sintetizzando,luiss.zed.
Sai Zed, quando io andavo al liceo, ed erano gli anni ottanta, esisteva solo lo studio passivo.Non ti potevi confrontare con i compagni perchè quasi tutti di altri paesi ( non avevamo internet). Non ti potevi rivolgere agli insegnanti che al di là della lezione, e spesso neanche di quella, non ti davano nulla. Solo grazie all'impegno di uno o due di loro abbiamo potuto fare qualche dibattito in classe.
I pomeriggi poi a studiare o al massimo da Rosalia.
Non si faceva niente, nè sport, nè attività parrocchiali o riunioni di alcun tipo.
Capirai quindi quanto possa apprezzare che una istituzione scolastica si attivi in modo da favorire gli scambi fra studenti, le interazioni con gli insegnanti e la possibilità di andare oltre lo studio passivo.
Il liceo mette a disposizione degli studenti la palestra, nel pomeriggio, per tornei di calcetto e di pallavolo. Organizza corsi extracurriculari e di eccellenza per la preparazione ai certamina e alle olimpiadi di matematica. Promuove scambi culturali con scuole di altri stati e corsi pomeridiani per adulti.
Partecipa a svariati progetti che sono di stimolo per gli alunni come la produzione di film o la presentazione di gruppi musicali della zona.
Per non parlare poi dell'attività teatrale che impegna,per ogni anno scolastico, gli alunni nella recitazione, nella regia, nell'allestimento scenico, nella preparazione dei costumi e in tutto ciò che occorre per portare in scena, sia qui che in altri posti, opere classiche rendendole vive.
L'elenco è ancora lungo e vario ma concludo dicendo che è questa la scuola che "io" avrei voluto frequentare.
Senta cara Maria ,io le sto dicendo che il suo è un modo errato di porsi nella questione .Se lei avesse avuto la possibilità di assistere o partecipare a quelle attività in prima persona converrebbe con me che mancano di sostanza.
guardi le diro di più:il suo pseudo-predicozzo,iniziato con le fatidiche parole"ai miei tempi..."(dio solo sa quante volte ho assistito a dei discorsi iniziati così...non mi hanno mani entusiasmato,sono sincero.)non è solo una errata chiave di lettura ,ma a me pare un modo maldestro di sviare la conversazione,ostinandosi in quella visione fatalistica della realtà che a me proprio non piace.
la mancanza di un senso critico ed il letargo delle coscenze è un problema generazionale,nazionela..mi si potrebbe obiettare questo ed io converrei.Ma questo fenomeno avrà pure delle radici?La scuola ha un suo peso in questo?
Certamente!il modo in cui vengono affrontate certe attività risulta anche questo come elemento importante per analizzare il problema,questo dare più importanza alla forma ,più che alla sostanza,a volte per compiacere l ego di qualche professore,è qui non voglio aggiun gere altro...,mi sembra un elemento sicuramente non di secondo piano.
mi dispiace contraddirla ,ma basta che lei abbia una sincera conversazione con uno di questi ragazzi e si renderà conto che purtroppo è così.
A me non sembra il modo giusto di procedere,perchè so per esperienza personale quanto possa essere svantaggainte un impostazione scolastica basata su questi principi,una volta trovatisi in un contesto più ampio.
salut.zed
ha ragione Luiss a dire che sia Maria che Zed non sbagliano a dire quello che dicono
Se però dovessi per forza assegnare la vittoria ai punti la spunterebbe Maria
Zed assegna alla scuola un ruolo di responsabilità un po' troppo elevato; la scuola è fatta di persone, docenti e alunni, che non sempre sono come si vorrebbe.
E' comunque un bene che ci siano attività, anche se non sono eccellenti.
Il mediocre è meglio del niente.
Per l'ottimo si può sempre sperare
G48
Ora Zed vorrei uscire dalla situazione particolare poichè il mio non voleva essere un predicozzo ma l'evidenziare i motivi per cui apprezzo il lavoro del De Sanctis come di tutti gli altri istituti dell'Irpinia.
La scuola secondo me deve dare agli studenti gli "strumenti" per un arricchimento culturale; deve indicare le vie per una futura professione o per una scelta universitaria; deve essere di stimolo alla crescita e all'affermazione di sè. Sta poi alla sensibilità personale, alle attitudini e alle aspirazioni di ognuno metterli in pratica e trarne il massimo beneficio possibile.
Comunque conosco bene il De Sanctis e le sue attività visto che l'ho frequentato da studente, lo frequentano tuttora i miei figli e partecipo costantemente ad alcune attività come genitore per cui ho una visione abbastanza chiara delle positività e delle negatività.
continuare così mi sembra improduttivo,una mia eventuale replica determinerebbe in lei la volontà di rispondere e poi in me e così via..quindi le dico che ben poche sono le positività di quel liceo e che è IL CASO particolare che stavamo affrontando a essere oggetto delle mie critiche.cmq è sempre un piacere dibattere con lei e mi scusi per i toni a volte accesivi dei mie interventi,o meglio un sarcastici,ma le discussioni troppo piatte ed eleganti mi sanno di accademia e non di realtà.un gentile saluto.ZED
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