Il terremoto avrebbe dovuto insegnare ad avvicinarsi di più, perchè tutti hanno vissuto lo stesso dolore (R.Venezia)
Non si può scavare, le macerie del cuore sono troppo pesanti (R.G.)

domenica 22 febbraio 2009

Il coraggio di confrontarsi

Chi "sta dentro" dovrebbe prendere pubblicamente posizione contro certi meccanismi perversi che fanno capo a vecchi politici i quali ancora tentano, di dirottare la situazione a proprio favore.
Solo fornendo prova di voler onorare l'esito del voto sotto il profilo morale, la cittadinanza tornerebbe ad unirsi idealmente attorno alla propria amministrazione, indipendentemente dai risultati concreti che, in quel caso e con la collaborazione di tutti, non tarderebbero ad arrivare.
A tutt'oggi, invece, nessun amministratore ha avuto il coraggio di esporre se stesso, i suoi programmi e le sue idee nei blog cittadini, alimentando così un clima di giustificabile diffidenza. Avrebbero potuto confrontarsi apertamente con i propri elettori ed oppositori, in una situazione di imparzialità, della quale sia io che Imbriano ci saremmo fatti certamente garanti.
Invece hanno scelto una condotta di sprezzante silenzio, un silenzio che sa di vergogna, di tradimento e di mala fede. In molti attendono una inversione di tendenza ed una prova contraria che renderebbe tutti assolutamente più sereni e felici.
Tocca adesso agli amministratori una scelta: trovare il coraggio delle proprie idee e delle proprie azioni e manifestarlo pubblicamente attraverso il confronto o continuare a nascondersi gettando le basi per un mesto ritorno a casa, accompagnati dal triste ricordo di un disonorevole fallimento!
Con leale schiettezza... Minima Moralia :-)

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Tutte cazzate intanto tu stai fore e loro stanne rinto. Roseca.

Anonimo ha detto...

Lei sta fuori e io invece devo stare dentro.... le stesse parole che disse al cappellano un ergastolano in carcere

Che bellissimo sole che c'è .... qua fuori, aggiungo io!

Saluti .... Minima Moralia :-)

Anonimo ha detto...

che bella la madonnina ai giardinetti...!
me li state mantenendo puliti ?
ci tengo !
G48

Anonimo ha detto...

Pulitissimi, sono talmente abbandonati e senza giochi che non ci va nessuno.

Anonimo ha detto...

Devo confessare che la Madonnina sulla fontana dei Giardinetti non mi è mai piaciuta nè da piccola, perchè era di intralcio ai nostri giochi e motivo di continui traumi per le gare di arrampicata, nè da grande perchè è brutta e non amo l'esposizione di oggetti riguardanti la fede. Di storico poi non ha nulla visto che fu voluta da Monsignor Chiusano negli anni cinquanta. Io proporrei di eliminare la fontana e creare per la Madonnina, come ricordo, un angolo nei giardinetti stessi con panchine che permettano, a chi lo desideri, un momento di raccoglimento. Nello spazio che si otterrà ci vedo un campetto polifunzionale,recintato e illuminato, nelle dimensioni minime consentite dai regolamenti sportivi, che possa permettere ai bambini di giocare in sicurezza e ai genitori di stare tranquilli che i propri figli non finiscano sotto una macchina per rincorrere un pallone. Sarebbe poi utile agli adulti che di sera potrebbero utilizzarlo pagando al comune una sorta di affitto a ore per le spese di gestione. Tutto ciò senza togliere gli alberi laterali o la recinzione ma solo qualche pianta posta al centro. Con ciò si favorirebbe anche il "passeggio" verso il Castello e la fruizione di un luogo che per ora, per quanto pulito lo si possa tenere, non offre nessun richiamo.

Anonimo ha detto...

Povero monsignor CHiusano,sembra che sia diventato l' ultimo capro espiatorio del momento!E' questo il trattamento che si riserva alla cultura oggi, nonostante la "frequentazione" dei
licei classici diventati molto di moda ,per il solito discorso dello status simbol che non ha risparmiato nemmeno le nostre ,un tempo ,molto tempo fa,"belle lettere!"Mons.Chiusano ci ha lasciato molto, proprio in termini di cultura e di tradizioni che rappresentano la matrice della nostra identita' che per scelte che continuano ad essere scellerate,abbiamo o stiamo disperdendo, in cambio di niente.Rifletta sig Maria, non sia cosi' protesa verso convinzioni e richieste che sono massificanti,inconsapevolmente certo, da parte sua e legga, se ancora non lo ha fatto, cio' che con amore e fatica(perche'il vero studio,quello vero e' fatica)ci ha lasciato don Chiusano.E' tanto mi creda,e se confrontato alla stupidita' attuale,non ci resta che piangere!...o ridere?

Anonimo ha detto...

per G48
Chi te lassato in eredità li giardinetti?

E ra quanno ti fatto li parzunali?

Naturalmente scherzo, è solo per tirare fuori la costruttiva ironia santangiolese.

Anonimo ha detto...

per la sig. Del Guercio
Credo che non abbia letto con attenzione le mie parole visto che ho sottolineato la conservazione della
Madonnina a ricordo appunto di Monsignore. Del resto io speravo in una osservazione sul progetto e non sulla mia preparazione culturale, che non devo dimostrare a nessuno, nè sulle mie letture o la mia idea di crescita di un paese che si trova ad essere in questa situazione proprio per la caparbia e ottusa volontà di conservare "cose" che hanno fossilizzato il paese.

Anonimo ha detto...

caro espropriato, é simpatica la tua battuta, peccato che mi sfugga il significato di "parzunali"
il mio santangiolese é mediocre, più passa il tempo più scarseggia.

alla signora Maria dico che secondo me la fontana e la madonnina stanno bene dove stanno, non me la fate trovare in un angolo che faccio ammuino !!!

Sammy ha detto...

"Parzunali" caro G48 sono i coloni che coltivavano le estensioni terriere dei signorotti locali; "alla parte", appunto, ad indicare il loro diritto di soddisfarsi sul ricavato del raccolto senza che gli spettasse una vera retribuzione.
Viene oggi considerato sinonimo di voracità alimentare, non so bene se a causa della necessità che questi lavoratori avevano di mangiare tanto per poter affrontare la fatica, o per la naturale diffidenza del proprietario del fondo che sentendosi sempre "arrubbato" riteneva che questi coloni non si saziassero mai.
Con simpatia e stima.

Anonimo ha detto...

Che cosa e' stato conservato di cio' che c' era ieri? Sant' angelo ,grazie alla fossilizzazione ,come lei la chiama, era un centro emancipato,oggi scomparse quelle persone,le chiami pure signorotti e relativo seguito di parzunali,è' un paesotto che si sveglia al suono delle campane,si spopola a mezzogiorno e va a dormire al tramonto,come tanti paesotti dagli orizzonti limitati,fossilizzati,per usare il suo termine.Prima era altro e anche le idee appartenevano a gente che sapeva vivere e non razzolare|Tutto questo lei non lo sa,gentile sig Maria ,donna comunque degna di ammirazione perche' sembra l' unica santangiolese,unica fra le donne ,a mettersi in gioco su un blog cittadino!La saluto e non me ne voglia se spesso mi lascio trasportare da uno spirito,troppo polemico.

Anonimo ha detto...

grazie mille sammy per la puntuale ed esauriente spiegazione, ora il commento di espropriato é ancora più divertente.

non tengo parzunali, tengo cimici: occhio ai giardinetti !!!

G48 mascherato da cattivo

Anonimo ha detto...

per la sig Del Guercio
Conosco bene la reltà cittadina sia pre che post sisma e ciò che c'era prima aveva senso perchè inserito in una continuità esistenziale.
Anche se ero consapevole di qualche bruttura o di qualche "fossile", faceva parte della mia quotidianità e mi sarebbe sembrato strano un qualunque cambiamento. La farmacia vecchia, in piazza, era cadente e pericolante ma era il nostro posto quando uscivamo!
Ma il terremoto ha cambiato la percezione delle cose oltre alla loro ubicazione o fattura artistica. Non ha senso oggi di parlare di "ngoppa a la strada" perchè è deserta e si anima un pò solo d'estate quando i proprietari di quelle case vengono a trascorrere qualche giorno. Non esiste più Santa Maria perchè non c'è più il convento ma solo una strada rifatta malissimo, case vuote e tanti muri e scale. L'elenco potrebbe continuare ma credo che lei, in quanto santangiolese, lo conosca già.
Per questo credo sarebbe stato meglio, e non è ancora troppo tardi, dare un taglio netto con ciò che era e ricostruire in modo nuovo lasciando solo il Castello, la Cattedrale e qualche altro elemento identificativo del paese. Di sicuro i cittadini avrebbero avuto modo di unirsi in un unico progetto che ci avrebbe fatto crescere, e non di trovarsi frammentati in agglomerati lontani tra loro.