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Non si può scavare, le macerie del cuore sono troppo pesanti (R.G.)

venerdì 20 febbraio 2009

Ospedale - La storia infinita!

Tagli ospedalieri il comitato civico annuncia denunce e mobilitazioni.
di Michele Vespasiano
«Denunceremo il manager dell'Asl Giordano e il Direttore sanitario per interruzione di pubblico servizio». Il Comitato in difesa dell'Ospedale di Sant'Angelo potrebbe portare in tribunale la protesta contro la decisione dell'Asl Av1 di sopprimere il pronto soccorso del «Criscuoli».
A far salire la polemica sono state le dichiarazioni del direttore sanitario, Rosario Tarsia: «Applicando la legge regionale 16 - evidenzia il direttore - il cui esame è al vaglio della Giunta Regionale, si procederà a disattivare il pronto soccorso nell'Ospedale di Sant'Angelo dei Lombardi». Una prospettiva che, dopo la soppressione dei reparti di Ostetricia, Ginecologia e di Pediatria, spegne le aspettative dei delegati sindacali del comparto dell'area della dirigenza medico e veterinaria, che avevano chiesto di discutere proprio del «nuovo livello organizzativo» ospedaliero.
Non bastasse la doccia fredda sul pronto soccorso del «Criscuoli», Tarsia ha voluto fare chiarezza anche sulla vicenda degli ortopedici in servizio nel nosocomio santangiolese: «In riferimento all'unità operativa di Ortopedia, si chiarisce che gli ortopedici di Sant'Angelo sono assegnati all'U.O. di Ariano». La decisione di Tarsia, annunciata da tempo, non mostra segni di cedimento dopo che sulla vicenda si sono espressi in senso diametralmente opposto l'Assessore Montemarano, la Presidente Lonardo e il consigliere regionale Sena.
«Chi comanda nella sanità campana?», si chiedono allora le sigle sindacali del "Criscuoli", che assieme agli esponenti del Comitato in difesa dell'Ospedale tengono alta l'attenzione sul futuro del presidio ospedaliero. «A sentire Tarsia c'è da credere che le ripetute affermazioni fatte ai giornali e alle televisioni dall'Assessore alla Sanità e dagli altri esponenti politici regionali siano da considerarsi carta straccia.
Di fronte all'arrogante determinazione da parte dei vertici sanitari aziendali non escludiamo la denuncia all'autorità giudiziaria».

6 commenti:

Anonimo ha detto...

E' una tragedia. Io sono ancora vivo proprio grazie alle prime cure che ho ricevuto alcuni anni fa nell'ospedale santangiolese. Questa gente che gioca con la nostra pelle e che ha distrutto la sanità fregandosi miliardi dovrebbe essere giustiziata.
In attesa c he arrivi il centrodestra anche qua a sistemare le cose potremmo provare a fare una petizione al Presidente del Consiglio, che dite potrebbe servire?

Anonimo ha detto...

Bella domanda: chi comanda nella sanità campana? Chi comanda? Secondo me chi ha comandato sempre!

Anonimo ha detto...

L'Ospedale non deve chiudere, dobbiamo mobilitarci tutti. Se necessario non dobbiamo andare a votare insomma qualunque cosa ma non possiamo farlo chiudere.
Il nostro passato è stato vissuto con la sicurezza c he c'era, i nostri figli come faranno? Mobilitiamoci e diamoci da fare!

Anonimo ha detto...

La nostra amministrazione, anzi per esere sinceri le nostre amministrazioni,perchè anche in altri paesi non va tanto meglio, non stanno facendo abbastanza per salvare questo ospedale.
Manifestazioni senza anima per testimoniare solo la propria presenza ma null'altro. Non sapendo come operare materialmente siate almeno più presenti in rappresentanza del popolo che vi ha eletti e cercando di incarnarne i desideri e le speranze.
Troppo difficile anche questo?

Anonimo ha detto...

mettetevi la nima in pce.è gia tutto deciso.i voti degl ultimi 20 anni sono la causa della chiusura dell ospedale.ora è in utile fare i paladini dopoaver accettasto per 20 anni e pioù il voto di scambio pe r i vostri interessi personali.

QUANNO SE DICE SANT ANGIOLESI!NON CANGAITI MAI!

Anonimo ha detto...

Che il Pronto Soccorso venga chiuso è una cosa gravissima visto il bacino di utenza e la lontananza da Ariano che dovrebbe diventare il nostro riferimento. Credevo che la situazione si fosse risolta ma temo che l'ospedale diventi merce di scambio per le prossime elezioni regionali.