Il terremoto avrebbe dovuto insegnare ad avvicinarsi di più, perchè tutti hanno vissuto lo stesso dolore (R.Venezia)
Non si può scavare, le macerie del cuore sono troppo pesanti (R.G.)

martedì 17 febbraio 2009

La vignetta



5 commenti:

Anonimo ha detto...

Che brutta brutta fine. A Sant'Angelo nevica, sembra tutto più pulito, non si vede lo sporco le strade rotte e tutto sembra normale.

Anonimo ha detto...

Benigni a Berlusconi: "se sparisci sei un mito"

Anonimo ha detto...

Ci risiamo, come ai vecchi tempi. Siamo "asseffonnati" di neve e ghiaccio, le strade impercorribili e i mezzi del comune assenti. Sembra di vivere in una atmosfera antica, fuori dalla realtà, sembrano gli anni 50.
Una sola cosa mi sento di dire ai giovani di questa comunità: ANDATEVENE FINCHE' SIETE IN TEMPO.
All'amico Sindaco Michele Forte invece non dico nulla, tanta è la delusione che provo dentro.

Anonimo ha detto...

IO NON L HO MAI PENSATA COME LEI.

O forse è più conveniente darle del tu,caro amico Mario. Sebbene creda,o lo credo fermamente,che le tue siano parole dettate più dalla stizza e dal senso di impotenza,so di cosa parli,che da una tua intima rappresentazione,io non posso fare altro che prendere le distanze e non posso fare altro che denunciare la pericolosità di tale posizione,utilizzando l unico strumento che senza troppe difficolta riesco a maneggiare:le parole.

Io ho sempre detto di no.

Ho sempre creduto in quel flebile barlume si speranza che anima tutti noi.Mi sono sempre ostinato in questa visione della realtà e non ho mai disatteso il mio sentirmi pars della collettività aderendo a quella idealizzazione del fatalismo più bieco che si intravede nella suprema ars, tutta italiana, del "voltare le spalle".Non ho mai creduto che il laissez-faire sia la soluzione del problema,non ho mai creduto alle braccia tese,ai soccorsi tempestivi,non ho mai visto nell estrema soluzione dell abbandono totale l obiettivo verso cui proiettare l agire.non ho mai ammirato quella sottile ratio ,quasi di natura soprannaturale,che alcuni colgono nella inattivita operosa,nel cedere per far cadere,nel permettere di toccare il fondo e nell aspettare,al varco,gli autori dello scempio.anzi vi diro di piu :io questo modo di agire e pensare non ho mai visto neanche una sorta di ratio sottesa giustificatrice,questo fil rouge che dia senso ,ho visto solo la paura di agire,la paura di esserci,la paura di guardare.
forse a questo si riferiva il dott imbriano quando parlavo del suo "approccio psicologico" lenitivo,o forse no,ma sicuramente ci si accostava. credo che la presa di coscienza possa rappresentare se non l ultimo baluardo,l unico strumento per scardinare il sistema ,la prigionia ,osando un po nella definizione ma nulla mi sovvine di egulamente brutale ma veritiero,in cui versa il nostro paese.carcere degli sguardi e dei mezzi sorrisi,delle vanità e delle invidie,carcere senza mura e guardie,carcere delle nostre anime.
non abbandonimo mai la prese di coscienza,questo il nostro pease non lo merita.a vous.zed

VENEZIA ha detto...

SCUSATE MI PIACEREBBE VEDERE UN PO' DI FOTO DI SANT'ANGELO, MAGARI INNEVATA,ANCHE PERCHE' E' UNA VITA CHE NON SCENDO GIU', E' POSSIBILE INSERIRE NEL BLOG ANCHE FOTO DI TANTI ANNI FA', SAREBBE BELLO SOPRATUTTTO PER CHI E' LONTANO DAL PAESE, CI FAREBBE SENTIRE PIU' VICINI