Il terremoto avrebbe dovuto insegnare ad avvicinarsi di più, perchè tutti hanno vissuto lo stesso dolore (R.Venezia)
Non si può scavare, le macerie del cuore sono troppo pesanti (R.G.)

lunedì 16 febbraio 2009

Il tramonto di una civiltà


Ho provato un certo disagio, mentre gironzolavo su internet alla ricerca di memorie riguardanti un nostro illustre ed indimenticato concittadino, Mons. Giuseppe Chiusano, quando ho scoperto un link ad eBay, il celebre sito di aste online, nel quale è in vendita il libro "Tramonto di una civiltà - Sant'Angelo dei Lombardi", scritto molti anni fa appunto dal compianto sacerdote.

Ho avvertito un misto di nostalgia, di orgoglio e di rabbia, che non riesco a razionalizzare da solo.

Mi sembra che questa situazione, ossia la vendita di un libro che è parte della nostra storia e il suo stesso titolo "Tramonto di una civiltà - Sant'Angelo dei Lombardi" si fondano ed assumano un valore emblematico del momento attuale di grande disagio e di sofferenza del nostro amato paese, quasi un presagio per le aspettative future di noi tutti che ostinatamente lo abitiamo.

Non so bene perchè sottopongo questa mia riflessione a tutti voi, forse per trovare motivo di conforto nelle opinioni che scriverete o per consentirvi di fare una offerta per l'acquisto di un pezzo della nostra storia, evitando che l'asta vada tristemente deserta o, più semplicemente, per illudermi ancora una volta di essere parte di una comunità che si stringe intorno ai suoi ricordi più cari.

Il link è qui sotto basta cliccarci su:


Massimo

17 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi spiace volerti disilludere ma la figura di Monsignor Chiusano non ha lasciato negli animi quei sentimenti di cui tu parli, piuttosto, almeno in me, un senso di rabbia per la sua cecità. Non metto assolutamente in dubbio la sua figura "professionale" o la sua volontà di farsi storico per raccontare la storia di Sant'Angelo e dei paesi vicini ma egli in momento così difficile come il dopo terremoto non ha saputo scendere dal suo piedistallo e venire incontro alle esigenze di noi ragazzi di allora. Di sicuro ha tenuto fede al suo mandato sacerdotale ma era così lontano dalla realtà e dai nostri problemi che lo fuggivamo vedendo in lui un censore e un giudice che ti valutava non per quello che eri ma per quante volte andavi a messa e,purtroppo, di chi eri figlio.

Anonimo ha detto...

Vero Maria, però credimi ogni essere umano va valutato come figlio del suo tempo e la cecità di cui parli è quella stessa insensibilità, sia pure in forma attenuata, della quale ci accusano talvolta i nostri figli, quando non riescono a comunicare con noi.
Mons. Chiusano appartiene comunque alla memoria storica e alla dimensione culturale del nostro paese e personalmente ricordo con affetto la sua "cecità" come una manifestazione di rigore arcaico assai preferibile all'ipocrita benevolenza di certi modernisti ad oltranza, che in realtà se ne fregano di tutto e di tutti.
Crescere significa anche sapersi liberare da quelle antipatie che hanno radice nel nostro passato e riuscire piano piano a guardarle come tappe di un percorso storico che purtroppo sfocia talvolta in una involuzione sociale e culturale, come accaduto nel nostro paese.
Prova a mandar via la sofferenza che certi avvenimenti ti hanno causato e pensa a quanto anacronistici, goffi e in fondo simpatici possono considerarsi, oggi, certi comportamenti comunque autentici del caro Mons. Chiusano.
Complimentandomi per l'autenticità con la quale esprimi ogni tuo commento ti saluto e mi lascio andare per un attimo ai ricordi sfogliando un libro di Chiusano che conservo comunque gelosamente, come ricordo del mio paese e della mia giovinezza, entrambi ormai irrecuperabilmente lontani.

Anonimo ha detto...

Ci sono sempre stati i potenti cara Maria, l'unica differenza è che un tempo il potere coincideva con la leadership culturale oggi è strettamente proporzionale all'imbecillità.
Come definiresti una classe politica e dirigenziale che ha saputo ridurre a pezzi un paese bellissimo come l'Italia pur avendo a disposizione risorse enormi? E a Sant'Angelo non vedi cosa hanno fatto e ne vanno pure fieri?
Anche Chiusano lo hanno competamente isolato e lasciato solo, se serve a farti stare meglio sappi che anni prima di morire mi ha confidato quasi piangendo del senso di solitudine in cui si era venuto a trovare dopo il terremoto. I preti sono più o meno bravi e buoni ma sono uomini, ricordalo e Don Chiusano non faceva eccezione.
Un rispettoso saluto alla sua memoria e un abbraccio a te, da quanto mi par di capire ti precedo di una ventina d'anni nel cammino della vita e sono tanti, troppi oggi per comunicarsi emozioni.

Anonimo ha detto...

Perchè non cambiate il nome del blog, chiamatelo il covo degli intellettuali inutili. Dove sono le proposte operative? Quali le analisi e i suggerimenti?

Anonimo ha detto...

Di sicuro Monsignor Chiusano era un sacerdote che adempiva ai suoi doveri ma non certo alla sua missione. Per me il sacerdote doveva e deve essere figlio del suo tempo, non può rinchiudersi nel suo tempio in un rapporto privato con Dio. Certo lui era un integralista, "o con me o contro di me",ma il fatto stesso che la maggior parte delle persone lo ricorda oggi per i suoi scritti storiografici e non per la sua "umanità" non depone a suo favore. Io sono stata sua alunna al Liceo e il suo moralismo bigotto stonava alquanto in un luogo dove il sapere e la conoscenza devono essere dominanti. Sono fermamente convinta che chi appartiene ad un credo religioso debba seguirne tutte le regole e dubito che i suoi favoriti lo abbiano fatto.

Anonimo ha detto...

oh...che bello...finalmente si ritorna a scrivere qui...zed

Anonimo ha detto...

hai ragione zed, si ritorna a scrivere e soprattutto a ragionare.
non poteva essere altrimenti, di là c'è poca materia grigia.
non sono in grado di esprimere giudizi su monsignor Chiusano, ma concordo sul fatto che era comunque un uomo, e dunque poteva avere il suo pregio da studioso e il suo difetto da pastore.
secondo me anche il papa attuale sta dimostrando la stessa cosa.
saluti, G48

Anonimo ha detto...

per docdocdoc

Non credo che scambiarsi delle opinioni sia inutile tuttavia vorrei precisare che in democrazia, con il voto, si delega a persone di fiducia l'amministrazione della cosa pubblica. Io l'ho fatto e mi auguro di aver fatto bene. Lascio lavorare le persone che ho scelto senza dargli addosso continuamente.Certo di errori ne faranno ed è umano, ma affrontare la gestione di Sant'Angelo non è facile visto i trenta anni di danni da rimediare. Tutti speravamo in un miracolo ma i miracoli non esistono. Uno sguardo attento è doveroso come pure il rispetto per chi si è messo in gioco per il bene di tutti.

Anonimo ha detto...

Oggi nevica e i ragazzi sono usciti prima dalla scuola. Come i miei figli si sono tutti rinchiusi nei bar del paese per poter stare al caldo e parlare, giocare, ascoltare musica.Così la domanda mi sorge spontanea: è così complicato aprire alla comunità l'ex Chiesa di Fatima in Piazza Nobile, piazza i cui lavori di ripristino si sono bloccati creando molti problemi alla circolazione visto il gran numero di studenti che vi transitano ogni giorno? C'è poi l'edificio lì a fianco e da poco terminato del quale non si conosce la destinazione d'uso. Ma mi spingo oltre, non si potrebbe rendere fruibile, con le dovute cautele e garanzie e dietro adeguato pagamento, il Castello per riunioni, feste o oltre attività non istituzionali?

Anonimo ha detto...

Cara Maria,condivido molto di cio' che affermi e fai quasi le stesse proposte che ho fatto io molte volte.Non si potrebbe questo? ,non si potrebbe quest' altro?... ma ogni cosa cade nel vuoto ,nell' oblio.Non vivo a sant' angelo ,sono andata via da una vita,ci torno di frequente e vorrei ritrovare un paese possibile.Sai cosa penso? E' facile sintetizzarlo:nessuno ha voglia davvero di attivarsi in prima persona,tutti aspettano che da qualche parte arrivi il cambiamento.E intanto ci si lamenta sempre,per quel che si e' e si dovrebbe invece essere.Ci vorrebbe uno scossone (metaforicamente parlando,e' ovvio!) per scuotere l' intorpidimento generale che sembra essere la caratteristica di tanti piccoli luoghi del sud e non solo di sant' angelo! E' l' eterno morbo di quel fatalismo piagnone difficile da curare|

Anonimo ha detto...

per Maria Rosaria
Non è una questione di lamenti ma solo far notare agli amministratori cose che forse gli sfuggono con la speranza che possano attuarle.Le ultime elezioni sono state già il sintomo di un cambimento; certo ci sono dei problemi di assestamento e di equilibri ma sono fiduciosa.

Anonimo ha detto...

Mi scusi Maria, lei parla della nuova a mministrazione come se fosse composta da persone venute da un altro pianeta, che hanno bisogno di tempo, a suo dire di anni, solo per rendersi conto di quello che non va nel paese.
Le ricordo al contrario che si tratta di persone che abitano qui da sempre, che all'uscita di scuola andavano al bar come i suoi figli e che conoscono i problemi di Sant'Angelo come e meglio di lei e di me.
Apprezzo il suo atto di fede ma credo che esso sia da riservarsi all'ambito divino, per le cose terrene meglio sarebbe guardare ai fatti e cercare intorno quello che, nel bene e nel male è stato fatto.
Una amministrazione è migliore di un'altra se produce di più e meglio in termini di governo del territorio e di benessere dei cittadini, altrimenti è peggiore, semplicistico ma inconfutabile.
Non le chiedo a questo punto di dirmi perchè ha tanta fiducia, ma le chiedo, in qualità di cittadina di rammentare a tutti 6 iniziative, anche semplici, che sono state assunte dalla neoeletta amministrazione per la quale, purtroppo anche io ho votato.
In quasi un anno solo sei piccole cose, sei come la sufficienza, che non siano il forum dei giovani, i lavori della piazza del palazzo scolastico e la rampa di San Pasquale, tutte opere pubbliche ideate, progettate e finanziate dalla vecchia terribile amministrazione.
Non sia egoista ci illumini e renda possibile anche per noi un atto di fede terrena!
Intanto se può avverta il nostro sindaco che al quadrivio parecchi automobilisti sono in difficoltà, c'erano anche due bambini che mi son portati su io con le catene. Per l'intera giornata non si è visto alcun mezzo comunale a spargere un pò di sale ... ma forse nemmeno di questo hanno ancora fatto in tempo ad accorgersi e nemmeno lei.
La saluto e le chiedo scua per il tono che sa di polemica, ma quando è troppo è troppo.

Anonimo ha detto...

Mi dispiace se sei già pentito.
Propio ieri ho sentito una frase che diceva più o meno che "in Italia non si può fare una rivoluzione perchè si conoscono tutti" è un pò quello che succede a Sant'Angelo. Per attuare un vero cambiamento si dovrebbe cominciare a far fare a ognuno il proprio dovere ma questo presupporrebbe che a un rifiuto corrispondesse una sanzione. Allora il vigile urbano richiamato perchè non fa il suo dovere e che a tutta risposta manda a quel paese l'assessore dovrebbe essere licenziato; l'operaio che non si presenta al lavoro e si mette un mese in malattia pure; l'impiegato che rifiuta la mansione assegnatagli idem e così via. Come già detto non è una giustifica io avrei utilizzato tutto ciò che la legge mi permetteva ma non sono io ad amministrare e molti preferiscono trovare "accordi" piuttosto che litigare. C'è da aggiungere che le casse comunali sono vuote e recuperare anni di sperperi non è semplice.

Anonimo ha detto...

Mi dispiace averle causato imbarazzo Maria ma io mi sento offeso e non posso tollerare questo grosso inganno. Preferivo sapere di avere una amministrazione ostile della quale diffidare piuttosto che illudermi di avere una ammiistrazione "illuminata" che di fatto però opera male o peggio, che si è già "venduta".
Non può essere una scusa che i dipendenti operano male, lo sapevano tutti già prima, ma hanno fatto promesse chiare e precise agli elettori che in gan parte, come me, si sentono traditi.
Le dimezzo l'ingrato compito: mi indichi tre iniziative positive, solo tre. In un anno non sono tante. La prego.

Anonimo ha detto...

Credo lei sappia sig.pentito che le promesse elettorali sono quello che sono:solo promesse. Forse il mio ottimismo è dovuto solo a questo, io non vi ho mai creduto; anzi quando si parlava della lista con enfasi io ho detto che se avesse vinto ci volevano almeno tre anni per vedere qualche frutto. Oggi vediamo un paese che sembra un cantiere e su nessuna delle opere si può intervenire se non spendendo molti soldi. Come vede sono il risultato di decisioni prese "alcuni" anni fa e delle quali oggi paghiamo le conseguenze e non possiamo neanche lamentarci se gli alberi non ci piacciono visto che chi li ha scelti ormai è fuori.Possiamo forse prendercela con l'attuale sindaco se "n'goppa a la strada" non si può camminare per il gelo e non si può gettare il sale che rovinerebbe pietre non adatte al nostro clima e scelleratamente scelte venti anni fa? Mi ripeto non sono giustifiche ma il presente viene dal passato. Per quanto riguarda la questione dei "venduti" mi sembra parola esagerata primo perchè l'amministrazione locale ha bisogno di appoggi politici sia alla provincia che alla regione e poi perchè il fatto che la lista si fosse definita civica non significava che chi ne faceva parte non aveva delle sue ideologie che stanno venendo fuori adesso ma che credo ogni santangiolese conoscesse bene anche prima. Se poi qualcuno si è candidato proprio nell'attesa che gli venisse chiesto un appoggio in cambio di favori, questo io non lo so.

Anonimo ha detto...

Qualcuno mi spieghi il problema delle pietre utilzzate per "ncoppa la strada" che non sarebbero adeguate al clima da sant' angelo.Ricordo COME FOSSE DIFFICILE MOLTI ANNI ORSONO NON SCIVOLARE SUL GHIACCIO E CHE L' ATTUALE PAVIMENTAZIONE E' SFACCIATAMENTE UGUALE A QUELLA ANTE SISMA !

Anonimo ha detto...

Le pietre non sono le stesse ma anche se fossero dello stesso tipo di sicuro si sono "staccate" più volte; basta essere andati stamattina "n goppa a la strada" o aver tentato inutilmente la salita dietro la chiesa per rendersene conto.