Il terremoto avrebbe dovuto insegnare ad avvicinarsi di più, perchè tutti hanno vissuto lo stesso dolore (R.Venezia)
Non si può scavare, le macerie del cuore sono troppo pesanti (R.G.)
sabato 25 dicembre 2010
giovedì 2 dicembre 2010
L'angolo del dubbio: Fini e Casini "cose vecchie con il vestito nuovo"
Dando per ammesso che Berlusconi sia un inetto e un criminale, chi potrebbe non considerare questi due marpioni, finora goffi gregari della sua politica, come suoi complici?
mercoledì 24 novembre 2010
Quello che i ministri non sanno
Forse sarebbe bastato un tettuccio apribile per permettergli di guardare sulla sua testa, in prossimità della sede scolastica che lo ha ospitato, lo scempio dell'incompiuto stadio santangiolese.
Se poi avesse parcheggiato 3 metri più avanti, avrebbe senza dubbio scorto la sagoma devastata della palestra, oggi adibita a deposito di mezzi e materiali del comune, e altri tre metri più avanti, quel che resta del campo da tennis, completamente distrutto.
E se il suo autista avesse sbagliato strada, percorrendo appena un paio di chilometri in altra direzione, si sarebbe imbattutto nel drammatico scenario del parco intercomunale, anch'esso costato miliardi alla collettività e mai entrato in funzione.
Tralasciando ogni considerazione in merito alla scarsa perspicacia del ministro Rotondi, è proprio a quest'ordine di sprechi, enormemente diffusi in tutto il territorio irpino, che si deve il degrado strutturale ed umano della odierna società santangiolese, i cui giovani, ora come allora, sono lasciati in stato di abbandono e di isolamento, con il bar come unico ritrovo.
Con lealtà sempre... Minima Moralia
martedì 23 novembre 2010
La fiaccolata dei ricordi e del silenzio.
Dovrebbero solo VERGOGNARSI TUTTI!
Non si finge nemmeno più il dispiacere, non c'è una manifestazione sincera, dedicata al ricordo, alla nostalgia, al rimpianto, solo enunciazioni inutili, ipocrisia ed indifferenza.
Nessuno ancora oggi, dopo tanti anni, ha il coraggio di affermare la sola grande verità che andrebbe detta.
IL TERREMOTO CHE HA PROVOCATO LA MORTE DI TANTI NOSTRI CARI HA OFFERTO, IN CAMBIO DI TALE IMMANE MARTIRIO, UNA OCCASIONE DI RINASCITA, DI SPERANZA E DI CRESCITA A QUESTA TERRA.
TUTTO CIO', NEI TRENT'ANNI DI ORRORI CHE SONO SEGUITI, E' STATO SEPPELLITO PIU' IN FONDO DEGLI STESSI MORTI, NELL'HUMUS DELL'INEFFICIENZA, DELLA MALVAGITA' E DELLA STUPIDITA'.
ANCHE PERDERE LA VITA PUO' AVERE UN SENSO SE IL SACRIFICIO SERVE AL FUTURO DELLE PERSONE CHE SI AMANO.
AVER RESO INUTILE TALE SACRIFICIO E' COME SE AVESSIMO AMMAZZATO I NOSTRI CARI DUE VOLTE.
STRINGIAMOCI INSIEME NELLA FIACCOLATA STASERA, INSIEME COME UN TEMPO, IN SILENZIO, CON IL RICORDO NEL CUORE.
Minima Moralia
lunedì 22 novembre 2010
23 novembre ... il ricordo ... il dolore ... il silenzio!
Anche la fiaccolata, aldilà dell'indubbio valore commemorativo, ritengo possa celare una valenza politica, cercando principalmente di distogliere l'attenzione dei cittadini da altri eventi di natura istituzionale (risulta abbastanza chiaramente dal tenore del primo comunicato del gruppo di rinascita santangiolese), evidentemente in questo momento politico non graditi a qualcuno.
Spero comunque che la manifestazione abbia successo e che tra gli "ideatori" dell'iniziativa (assolutamente non chiamateli organizzatori che si offendono!)non vi siano proprio coloro che alle manifestazioni istituzionali degli ultimi trent'anni hanno dedicato tempo ed energia, e che del terremoto hanno fatto mera occasione di lucro e di potere.
Il mio cuore è vicino da sempre e lo sarà per sempre a tutti gli amici che non ci sono più... ai bambini .... alle mamme ed alla parte di noi stessi che con loro è sepolta.
Con nostalgia, riconoscenza ed affetto .... Minima Moralia
venerdì 19 novembre 2010
Fini ha smarrito il fine
di Giuseppe Morello
Mi si nota di più se voto la sfiducia o se non la voto? Ma sì, la voto. Oppure no, meglio di no, aspettiamo un po’. Teniamo Berlusconi. Non so, è che se voto la sfiducia rischiamo il Berlusconi Bis, mentre sarebbe meglio il governo tecnico col Pd. La voto, dai. O non la voto. Vediamo. Non so.
Come Nanni Moretti, che in Ecce Bombo non sapeva decidersi se andare o meno a una festa, Gianfranco Fini non sa bene cosa fare col governo Berlusconi. Poche idee ma confuse: dategli una bussola.
A Perugia aveva chiesto risolutamente le dimissioni del premier. Nei giorni scorsi sembrava meno deciso, fino a che ieri non ha diffuso un videomessaggio su internet che nessuno ha capito. L’unica cosa che è sembrata chiara è una maggiore cautela sull’ipotesi di sfiduciare Berlusconi, tanto è vero che sul web ci sono i militanti imbufaliti che già sentono puzza di retromarcia tattica, se non addirittura di ritirata.
Interrogati oggi da Affari Italiani.it anche gli uomini di Fini danno risposte contraddittorie. Il finiano Fabio Granata dice che Fli voterà certamente la sfiducia. Benedetto della Vedova, portavoce nazionale di Fli, dice: “Vedremo cosa succede”. Per la serie: prima avevamo le idee confuse, ora non ne siamo più così sicuri.
Si è annebbiata la meta, da un lato perché pare ci sia un ritorno di parlamentari da Fli verso il Pdl, dall’altro perché non è detto che se Berlusconi cade si faccia il governo tecnico, più facile che si arrivi al voto, cosa che non piace né a Fini né agli altri. Anche Montezemolo esita a scendere in campo, anzi pare che non lo farà. Si alza il vento e la nave Fli sembra aver perso la rotta: le vele sbattono, il mare è grosso, qualche ammutinato ci ripensa. Si naviga a vista.
da : http://www.affaritaliani.it/politica/fini191110.html
mercoledì 10 novembre 2010
La Fine di Fini
domenica 7 novembre 2010
domenica 17 ottobre 2010
Santoro vs Masi - Polemica all'italiana
Laureato con lode in filosofia presso l'Università di Salerno, dove ebbe per relatore Biagio De Giovanni, ha iniziato la sua militanza politica nel gruppo maoista Unione Comunisti Italiani e, contemporaneamente, la sua carriera giornalistica sul periodico Servire il popolo, edito dalla stessa organizzazione e chiuso nel 1975 con lo scioglimento dell'UCI.
Successivamente passò al quindicinale del PCI campano La Voce della Campania, di cui fu direttore da marzo 1979 per nove mesi, quando venne allontanato per le sue posizioni eterodosse rispetto alla linea ufficiale del partito.
Collaborò quindi con L'Unità, Il Mattino ed Epoca. Prima di essere assunto in RAI nel 1982, ha lavorato per la radio come conduttore di rubriche e autore di sceneggiati radiofonici (Via le odiate macchine, Radio Uno).
Nel 1998 vince il Premio Cimitile con l'opera Michele chi? (Edizioni Baldini & Castoldi) ... (continua su http://it.wikipedia.org/wiki/Michele_Santoro).
Nel 1978, entra nella Banca d'Italia dove ottiene dopo diverso tempo la qualifica di Dirigente. Dal 1988 inizia la sua attività di collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei ministri prima come consigliere per la comunicazione economica, poi come direttore dell'ufficio stampa.
È stato membro del comitato per la politica dell'informatica e delle telecomunicazioni e nel 1996 è stato nominato Capo del Dipartimento per l'Informazione e l'Editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri, ha rivestito anche il ruolo di vice presidente del comitato per un codice di autoregolamentazione su TV e minori.
Ha avuto un ruolo importante nelle leggi sul diritto d'autore (248/2000), sull'editoria (62/2001) e sui punti vendita dei prodotti editoriali (108/1999) diventando per alcuni anni Commissario straordinario della SIAE.
È stato vicepresidente della Commissione che ha realizzato la "Campagna d'informazione nazionale straordinaria sull'introduzione dell'euro"; dal maggio 2004 è membro della task force dell'ONU per l'implementazione di Internet nei Paesi in via di sviluppo.
Ha ottenuto alte cariche governative fra cui, più volte, quella di Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei ministri e Capo di Gabinetto del Vice Presidente del Consiglio dei ministri durante il governo Berlusconi II e Berlusconi III.
Fra le altre cariche è stato membro del Consiglio superiore delle Comunicazioni e delegato italiano per la proprietà intellettuale. Dal 2006 rappresenta l´Italia nel consiglio di amministrazione dell´Organizzazione europea dei Brevetti (EPO).
Il 2 aprile 2009 il CdA della Rai lo ha nominato direttore generale in sostituzione di Claudio Cappon. Le sue prime nomine e la scelta di togliere i canali Rai Sat dalla piattaforma Sky hanno suscitato molte polemiche ... (continua su http://it.wikipedia.org/wiki/Mauro_Masi ).
mercoledì 5 maggio 2010
L'altra faccia dei comunisti - D'Alema umiliato in TV
lunedì 12 aprile 2010
La libertà di essere "idioti"
Per consolidare ed alimentare ulteriormente il clima di odio e di follia, già lungamente favorito nel recente passato dalla peggiore stampa di sinistra, quando ancora è aperta la ferita per la cocente sconfitta elettorale, il quotidiano "l'Unita" ha pubblicato questa insensata ed agghiacciante vignetta di Staino.
E' insensata, appunto, nella misura in cui offende la scelta politica di milioni di cittadini italiani, augurando una terribile morte ai membri del nostro governo, che pur sono stati liberamente scelti dal popolo.
Fui fermamente in disaccordo con la ormai famosa esternazione del presidente Berlusconi nei confronti dei simpatizzanti della sinistra, quando li definì senza mezzi termini degli "idioti". Adesso a distanza di tempo, pur sempre senza generalizzare, comprendo meglio il senso e la portata, di quella che all'epoca mi sembrò solo una infelice trovata elettorale.
Una grande vergogna ed il desiderio di chiedere scusa ai lettori, agli italiani e, prima ancora, a tutti i polacchi, questo proverei se malauguratamente mi trovassi ,oggi, al posto del direttore dell'Unità, testata storica del panorama giornalistico italiano, oggi ridotta al rango di giornaletto politico, scritto dai comunisti per i comunisti.
domenica 4 aprile 2010
mercoledì 31 marzo 2010
Campania libera - Bassolino processato
Nemmeno è cominciata la gigantesca opera di recupero della Regione Campania dallo stato di profondo degrado culturale, umano ed economico, nel quale è stata condotta ed abbandonata dalla politica fallimentare del centro-sinistra e già riceviamo notizia di un rinvio a giudizio dell'ex governatore Bassolino.
Personalmente, sono certo che nei prossimi mesi ne vedremo delle belle, anzi delle brutte, insomma dipende dai punti di vista.
Gli eventuali reati commessi in Italia si prescrivono dopo numerosi anni, quindi c'è tutto il tempo di analizzare e di capire i mille volti di questa incredibile situazione di illegalità diffusa che regna in Campania, svelandone ove possibile anche i colpevoli, almeno perchè sia di monito alle generazioni future che delinquere non paga e sempre che a qualcuno importi di impegnarsi in tutto questo.
E dunque, l'indimenticabile Bassolino dovrà stavolta impiegare un pò dei soldini accumulati in questi tristissimi (per noi) anni del suo mandato, per pagarsi un buon avvocato, poichè è proprio di ieri la notizia che il gup del tribunale di Napoli lo ha rinviato a giudizio per le consulenze "d'oro" concesse durante il periodo in cui era commissario straordinario di governo per l'emergenza rifiuti.
L'accusa e' di peculato. I fatti si riferiscono a consulenze attribuite dall'ex sub commissario Giulio Facchi ad un ragioniere neppure abilitato alla professione, o ancora all'avvocato Enrico Soprano.
Il rinvio a giudizio era stato chiesto dal pm Giancarlo Novelli, titolare della inchiesta.
Che dire, auguriamo a Bassolino la migliore fortuna, il più lontano possibile da noi cittadini della regione Campania possibilmente, ha già fatto tanto, troppo per noi.
E si porti in vacanza pure Iervolino, sarà difficile dimenticarli!
Buona giornata, andiamo a lavorare, adesso possiamo e dobbiamo farlo per il bene di tutti. Sempre vostro .... Minima Moralia :-)
lunedì 29 marzo 2010
La Campania è libera!
gioisce insieme a tutti i cittadini onesti
per il nuovo corso politico e le rinate speranze di una
CAMPANIA FINALMENTE LIBERA !!!
sabato 27 marzo 2010
Nuovi orizzonti politici
Saluti da una Sant'Angelo indecorosamente sommersa dai rifiuti elettorali e dal degrado umano. Minima Moralia :-(
venerdì 26 marzo 2010
Bersani, mi consenta, lei ha una bella faccia tosta!
In verità, davvero ci vuole coraggio a presentarsi, in questo momento di grande incertezza e difficoltà, davanti a tanti lavoratori.
Ci vuole coraggio o, almeno, una bella faccia tosta.
Mi ha scritto Rosy Bindi!
Senza mezzi termini, possiamo ritenere che se Rosy Bindi chiedesse ad un interlocutore distratto di scegliere il cambiamento, il rischio è che, senza nemmeno rendersi conto, costui apra il balcone e butti di sotto, come a Capodanno, prima di tutto la stessa Bindi; trovandosi poi con la finestra aperta, ed ormai in odor di reato, temendo anche per il futuro dei suoi figli, è verosimile che lo sventurato faccia seguire nel pericoloso salto anche D'Alema, Bersani, Prodi, Franceschini, Veltroni, Fioroni, nonchè la famigerata schiera degli "ino" (dal nome solo apparentemente rassicurante, ma assolutamente in grado di far danni), tra i quali Fassino, Bassolino, Iervolino, Cozzolino e, adesso, anche Bonino.
sabato 6 marzo 2010
Il Presidente Napolitano risponde ai cittadini
le chiedo di non firmare il decreto interpretativo proposto dal governo in quanto in un paese democratico le regole non possono essere cambiate in corso d'opera e a piacimento del governo, ma devono essere rispettate da tutte le componenti politiche e sociali per la loro importanza per la democrazia e la vita sociale dei cittadini italiani.
Confidando nella sua serenità e capacità di giudizio per il bene del Paese e nel suo alto rispetto per la nostra Costituzione.
Cordiali saluti
Alessandro Magni
Signor Presidente Napolitano,
sono a chiederle di fare tutto quello che lei può per lasciarci la possibilità di votare in Lombardia chi riteniamo che ci possa rappresentare. Se così non fosse, sarebbe un grave attentato al diritto di voto.
In fede
M. Cristina Varenna
ho letto con attenzione le vostre lettere e desidero, vostro tramite, rispondere con sincera considerazione per tutte le opinioni dei tanti cittadini che in queste ore mi hanno scritto.
Il problema da risolvere era, da qualche giorno, quello di garantire che si andasse dovunque alle elezioni regionali con la piena partecipazione dei diversi schieramenti politici. Non era sostenibile che potessero non parteciparvi nella più grande regione italiana il candidato presidente e la lista del maggior partito politico di governo, per gli errori nella presentazione della lista contestati dall'ufficio competente costituito presso la corte d'appello di Milano. Erano in gioco due interessi o "beni" entrambi meritevoli di tutela: il rispetto delle norme e delle procedure previste dalla legge e il diritto dei cittadini di scegliere col voto tra programmi e schieramenti alternativi. Non si può negare che si tratti di "beni" egualmente preziosi nel nostro Stato di diritto e democratico.
Si era nei giorni scorsi espressa preoccupazione anche da parte dei maggiori esponenti dell'opposizione, che avevano dichiarato di non voler vincere - neppure in Lombardia - "per abbandono dell'avversario" o "a tavolino". E si era anche da più parti parlato della necessità di una "soluzione politica": senza peraltro chiarire in che senso ciò andasse inteso. Una soluzione che fosse cioè "frutto di un accordo", concordata tra maggioranza e opposizioni?
Ora sarebbe stato certamente opportuno ricercare un tale accordo, andandosi al di là delle polemiche su errori e responsabilità dei presentatori delle liste non ammesse e sui fondamenti delle decisioni prese dagli uffici elettorali pronunciatisi in materia. In realtà, sappiamo quanto risultino difficili accordi tra governo, maggioranza e opposizioni anche in casi particolarmente delicati come questo e ancor più in clima elettorale: difficili per tendenze all'autosufficienza e scelte unilaterali da una parte, e per diffidenze di fondo e indisponibilità dall'altra parte.
Ma in ogni caso - questo è il punto che mi preme sottolineare - la "soluzione politica", ovvero l'intesa tra gli schieramenti politici, avrebbe pur sempre dovuto tradursi in soluzione normativa, in un provvedimento legislativo che intervenisse tempestivamente per consentire lo svolgimento delle elezioni regionali con la piena partecipazione dei principali contendenti. E i tempi si erano a tal punto ristretti - dopo i già intervenuti pronunciamenti delle Corti di appello di Roma e Milano - che quel provvedimento non poteva che essere un decreto legge.
Diversamente dalla bozza di decreto prospettatami dal Governo in un teso incontro giovedì sera, il testo successivamente elaborato dal Ministero dell'interno e dalla Presidenza del consiglio dei ministri non ha presentato a mio avviso evidenti vizi di incostituzionalità. Né si è indicata da nessuna parte politica quale altra soluzione - comunque inevitabilmente legislativa - potesse essere ancora più esente da vizi e dubbi di quella natura.
La vicenda è stata molto spinosa, fonte di gravi contrasti e divisioni, e ha messo in evidenza l'acuirsi non solo di tensioni politiche, ma di serie tensioni istituzionali. E' bene che tutti se ne rendano conto. Io sono deciso a tenere ferma una linea di indipendente e imparziale svolgimento del ruolo, e di rigoroso esercizio delle prerogative, che la Costituzione attribuisce al Presidente della Repubblica, nei limiti segnati dalla stessa Carta e in spirito di leale cooperazione istituzionale. Un effettivo senso di responsabilità dovrebbe consigliare a tutti i soggetti politici e istituzionali di non rivolgersi al Capo dello Stato con aspettative e pretese improprie, e a chi governa di rispettarne costantemente le funzioni e i poteri.
Cordialmente
Giorgio Napolitano
giovedì 4 marzo 2010
Elezioni 2010 ... quella passione che non c'è
Il PD, dal canto suo, non riesce a liberarsi dai ricatti dei vecchi marpioni che dominano al suo interno e dalle clientele e non sa vedere oltre la fine del berlusconismo, vero elemento unificante di un modo di fare politica, completamente privo di idee e di stimoli, oltre che di passione sincera.
Le persone che in molti vorremmo vedere in politica, ovviamente, se ne tengono lontane, lasciando campo libero ai più delinquenti o, nella migliore delle ipotesi ai più incapaci.
D'altra parte, salvo una vocazione missionaria abbastanza infrequente nel mondo contemporaneo, mi sorprenderebbe che menti davvero illuminate ed in grado di operare per il bene del paese, come un onesto operaio, un valente scienziato, un professore appassionato del suo lavoro, un affermato medico o un bravo avvocato, tolgano spazio alla propria attività, allo studio, alla ricerca e, quindi, alla qualità del proprio lavoro, per dedicarsi a questa politica, che avendo smarrito ogni collegamento con il benessere dei cittadini e della nazione, si caratterizza come politicante, inefficace e ladrona.
In effetti, argomentando a contrariis, non è difficile ipotizzare che siano piuttosto le persone di dubbia capacità o assolutamente tonte ad essere affascinate dalla politica, ravvisando in essa l'unico strumento per una realizzazione ed un successo personale altrimenti abbastanza improbabili.
Ci sono eccezioni, certo, ma credo possano contarsi sulle dita di una mano.
Tale essendo, in questo momento, la mia percezione della politica (per usare un termine del dr. Imbriano, che nonostante tutti i contrasti del passato stimo moltissimo e che saluto calorosamente e con grande rispetto), non sarò certo io a sostenere appassionatamente le ragioni dell'una o dell'altra parte.
Caldoro è giovane e sembra sincero, ma non so quanta forza avrà di affermarsi sugli imbrogli e sui poteri, nemmeno tanto occulti, che hanno paralizzato e rovinato questa regione; De Luca ha la grinta del vecchio leone ma, se vince, non lo faranno governare, una inspiegabile ed inopinata accelerazione dei suoi processi, alla maniera del PD, o magari una bella massaggiatrice prepagata pure per lui, e se lo toglieranno dalle scatole, è troppo onesto e ci crede davvero in quello che fa, non può durare in mezzo a tanto schifo.
Per quanto riguarda i candidati locali, sono amico da sempre di Giordano di Guardia Lombardi, ammiro la caparbietà di D'Amelio di Lioni ed apprezzo l'erudizione di Lucido, unico candidato santangiolese, ma se avessi potuto scegliere, non avrei certamente candidato nessuno tra questi.
Auguro, dunque, buona fortuna a tutti, ma personalmente non so cosa farò, ho ancora tempo, devo prima scegliere tra la testa ed il cuore.
Intanto mi piace pensare che nessuno di costoro sarà ancora in politica, tranne ovviamente Ciriaco De Mita, quando la persona che amo di più al mondo dovrà costruirsi un lavoro e, con esso, una famiglia e un futuro; sto cercando di educarla agli stessi valori che i miei genitori mi hanno trasmesso, mettendo al primo posto l’importanza dell’impegno e dell’onestà e sperando che, quando lei sarà grande, queste doti siano nuovamente apprezzate e ricercate, come accadeva un tempo, tanti anni fa, da queste parti.
Il grillo parlante è stanco, ma sempre presente ed attento… Minima Moralia :-)
lunedì 1 marzo 2010
Elezioni Regionali in Campania - Candidati a confronto
Fonte:CRESPIricerche.it(http://www.crespiricerche.it/index.php?option=com_content&task=view&id=151&Itemid=31)
mercoledì 24 febbraio 2010
Quarant'anni di progresso italiano
Viaggi in aereo con Alitalia, ti danno da mangiare e ti invitano a bere quello che vuoi, il tutto servito da bellissime hostess: il tuo sedile è talmente largo che ci può stare in due.
2010:
Entri in aereo continuando ad impigliarti con la cintura, che ti hanno fatto togliere in dogana per passare il controllo. Ti siedi sul tuo sedile e se respiri un po' forte dai una botta con il gomito allo schienale del vicino. Se hai sete lo stewart ti porta la lista e i prezzi sono stratosferici.
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1970:
2010:
La scuola chiude, si chiama la polizia, che porta Michele in commissariato. Il TG1 presenta il caso durante il telegiornale in diretta dalla porta della scuola.
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1970:
Fai il bullo in classe. Il professore ti molla una sberla. Quando arrivi a casa tuo padre te ne molla un altro paio.
2010:
Fai il bullo. Il professore ti domanda scusa. Tuo padre ti compra una moto e va a spaccare la faccia al prof.
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1970:
2010:
La scuola chiude. Il TG1 denuncia la violenza scolastica. Il Corriere della Sera mette la notizia in prima pagina su 5 colonne.
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1970:
2010:
La polizia arresta il padre di Enrico per maltrattamenti sui minori. Enrico si unisce a una banda di delinquenti. Lo psicologo arriva a convincere sua sorella che il padre abusava di lei e lo fa mettere in prigione.
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1970:
2010:
La prof è accusata di perversione sui minori e si ritrova disoccupata, si becca 3 anni di prigione con la condizionale. Giovanni va in terapia per 5 anni. I suoi genitori chiedono i danni e gli interessi alla scuola per negligenza nella sorveglianza e alla professoressa per trauma emotivo. Vincono tutti i processi. La prof disoccupata è interdetta e si suicida gettandosi da un palazzo. Più tardi Giovanni morirà per overdose in una casa occupata.
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1970:
2010:
E' il giorno del cambio dell'ora legale: le persone soffrono d'insonnia e di depressione.
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1970:
Dopo aver passato 15 giorni di vacanza con la famiglia, nella roulotte trainata da una Fiat 125, le vacanze terminano. Il giorno dopo si ritorna al lavoro freschi e riposati.
2010:
Dopo 2 settimane alle Seychelles, ottenute a buon mercato grazie ai "buoni vacanze", rientri stanco ed esasperato a causa di 4 ore di attesa all'aeroporto, seguite da 12 ore di volo. Al lavoro ti ci vuole una settimana per riprenderti dal fuso orario.
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sabato 20 febbraio 2010
Ineleggibili amministratori che falliscono
Secondo Sacconi, che ha parlato a margine del Convegno di Rete Italia 'Costruire il bene comune', queste norme "devono essere fatte sulla base di indicatori oggettivi, indiscutibili, come in parte sono già utilizzate negli enti locali. Ma le dobbiamo rendere molto più stringenti, praticabili e devono riguardare sia le Regioni, sia i Comuni".
In altre parole, bisogna porre una regola di responsabilità in un settore "pubblico" dove è evidente che più si spende e peggio si spende.
venerdì 19 febbraio 2010
Elezioni Regionali 2010. Accordo PDL /UDC in Campania: e alla fine ancora una volta vinse Ciriaco De Mita, anche su Cosentino
L’accordo sottoscritto per l’alleanza con il PdL a livello Campano è sicuramente frutto di uno suo preciso disegno politco/elettorale. Una strategia con un fine ben preciso.
De Mita ha fatto fare un passo indietro niente popò di meno che al potente Cosentino, spodestato nella sua Caserta e nella sua Provincia. Il grande Cosentino costretto addirittura alle dimissioni da Sottosegretario e da Coordinatore Regionale del PdL.
Non solo.
De Mita è riuscito ad ottenere (forse ad imporre) che la scelta per il candidato alla Presidenza della Provincia di Caserta fosse ad appannaggio dell’UDC.
Ancora.
Ha imposto anche che il candidato alla Presidenza della Provincia di Caserta fosse il parlamentare Zinzi e non un altro.
E non è un caso che sia stato scelto Zinzi e non un altro.
Cosentino sbraita , si dimena, si agita, ma deve ingoiare il rospo. Non può nulla contro il potere DeMitiano.
Ma perchè Zinzi e non un altro ?
Alle recenti elezioni politiche del 2008 l’UDC nella circoscrizione di Campania 2 ottenne due seggi. I primi eletti furono Casini e Cesa che optarono per altro collegio consentendo il subentro degli altri due candidati che seguivano nella lista, ovvero Francesco Pionati ed appunto Domenico Zinzi.
La candidatura e la quasi certa elezione di Zinzi a Presidente della Provincia di Caserta porrebbe una questione di doppia carica. Zinzi sarebbe contemporaneamente Deputato e Presidente di Provincia. La legge consente la compatibilità delle due cariche.
Chi non lo consentirebbe invece sarebbe ancora una volta l’UDC ed in particolare Ciriaco De Mita che chiederebbe, se non immediatamente nel giro di pochi mesi , massimo un anno, le dimissioni di Zinzi da Deputato perchè dovrebbe e potrebbe dedicarsi a tempo pieno all’ Amministrazione della Provincia di Caserta.
In verita’ le motivazioni sarebbero molto meno nobili e molto piu’ speculative. Le dimissioni di Zinzi darebbero concretezza, finalmente, al disegno di Ciriaco: Quello di realizzare finalmente cio’ che non gli riuscì (per pochi voti) alle elezioni politiche del 2008, ovvero mandare suo nipote, il delfino Giuseppe, alla Camera dei Deputati.
Infatti con le dimissioni di Zinzi il seggio alla Camera sarebbe ricoperto da chi segue nelle lista dell’UDC, appunto da Giuseppe De Mita, nipote di Ciriaco.
lunedì 15 febbraio 2010
A Sant' Angelo dei Lombardi dopo il terremoto
MRDG
giovedì 4 febbraio 2010
Elezioni Campania. De Luca combatte da solo
De Mita, teorico e calcolatore, spera ancora una volta di salvarsi dall'oblio nascondendosi sul carro del probabile vincitore.
Sono entrambi fuori posto e questo crea sconcerto.
De Luca sarebbe parte naturale del PDL ma non può starci perchè troppo pensante e troppo autonomo e quindi incompatibile con la leadership di Berlusconi; essendo troppo leale ed intelligente, inoltre, non riuscirebbe a tollerare la superficialità e l'idiozia dell'atteggiamento leghista.
Quindi resta nel PD, partitello per lo più formato da "politici politicanti" dove nessuno lo vuole pur avendolo candidato alle regionali nella speranza di evitare una tragica disfatta, insomma, avranno concluso, meglio De Luca che la fine.
De Mita dal canto suo, usa il partito di Casini per affermare una residuale ed ormai illusoria supremazia elettorale in una Irpinia stanca di essere strumentalizzata e martoriata da decenni di promesse non mantenute.
Anche lui è mal sopportato dalla coalizione di centro destra, che lo candida nella speranza ingenua di trionfare in regione proprio grazie al leader nuscano, salvo poi scoprire, in caso di improbabile vittoria, che non potrà governare, per le pretese ed il conto salato che De Mita e i demitiani presenteranno all'esecutivo, come già accade in Provincia.
Che dire, di fronte a tutto questo non si può non sostenere il coraggioso De Luca con tutte le forze, nella convinzione, fondata sui fatti, che una volta eletto saprà intraprendere un'azione politica efficiente e dinamica, analoga a quella perseguita altrove dal centro destra al governo, ma senza nemmeno costringerci a subire le demenzialità della Lega o le battute tragicamente comiche di Berlusconi.
Intanto, grazie davvero a Vincenzo De Luca, per averci offerto una speranza; i cittadini onesti d'Irpinia, compresi quelli moralmente contrari al Partito Democratico, sapranno apprezzare tanto coraggio e lo sosterrano con impegno e rispetto!
Minima Moralia & C. :-)
martedì 2 febbraio 2010
La razza padana è superiore, adesso ne ho le prove
Cosa mai avrà indotto i vertici leghisti a candidare questo ragazzino dall'aria visibilmente intelligente e dai trascorsi culturali ben noti, preferendolo ad intellettuali e professionisti ugualmente giovani ma decisamente più rampanti?
Non certo il fatto che è figlio del raffinatissimo Umberto Bossi può essere la ragione della scelta, perchè se così fosse, dovremmo ammettere senza timore di smentita che la Lega è un partito che si ispira ai più tradizionali valori di "Roma Ladrona".
Tutto questo sa un pò di retorica da centro-sinistra lo ammetto e chiedo scusa, ma anche io devo cercare una ragione per accettare che ciò accada nel paese dove sono nato e al quale un tempo mi vantavo di appartenere.
Vado a procurarmi da lavorare..... scusate lo sfogo... Minima Moralia :-(
domenica 31 gennaio 2010
De Luca e il sogno di una Campania migliore
lunedì 25 gennaio 2010
Vendola vince e il PD va allo sbaraglio.
Prima l'ipocrisia unificante della sinistra era costituita dai lavoratori e dalle fabbriche, oggi che i lavoratori si sono rivoltati contro il parassitismo sindacale e le strumentalizzazioni dei politicanti che usurpavano i sacri valori della falce e del martello è stato necessario trovare un altro "capro espiatorio" per giustificare la bocciatura popolare e chi meglio di Berlusconi, con tutto il marasma dei suoi vizietti e delle sue improbabili virtù?
L'efficienza della politica del "commenda", però, è purtroppo sotto gli occhi di tutti e solo gli irriducibili della peggiore sinistra italiana o, al più, qualche nostalgico sessantottino, ancora fanno finta di di non capire, di non vedere, quanta "politica politicante" vi sia attualmente nel PD.
Bersani, D'Alema, Veltroni, Bertinotti, Rutelli, Bassolino, Iervolino, tanto per citarne alcuni (e nemmeno i peggiori), costituiscono il volto di una politica che dell'inefficienza e della mera esaltazione di se stessa ha fatto un vero e proprio "modus operandi".
Brunetta se non fosse politico sarebbe professore universitario, Berlusconi sarebbe un grande imprenditore, che crea ricchezza per sè e lavoro per gli altri, i leader più rappresentativi del PD sono invece "politici di mestiere", una anomalia tutta italiana. Ma se lo avessero fatto almeno bene quel mestiere, potremmo accettarlo, invece si sono solo "ingrassati" di potere e di finti meriti, alle spalle di noi poveri fessi che credevamo nella bontà delle ideologie e nell'ideale unificante di una lotta a beneficio della giustizia sociale e del lavoro.
Con la maturità ho imparato a guardare ai risultati e questi risultati io vedo attualmente da una sola parte, il resto son solo chiacchiere ed ipocrisie. Vendola come Bassolino, Dio ci scampi!!!
Vi voglio in salute cari compagni, sì da poter meditare lungamente sulle sconfitte e sugli errori passati presenti e futuri.
venerdì 22 gennaio 2010
In Campania l'incognita Udc è ininfluente
Con Mara Carfagna capolista a Napoli del Popolo delle libertà si conferma la linea berlusconiana di un impegno al massimo livello politico con il coinvolgimento del governo nella delicata partita regionale. Impegno anticipato dalle candidature del ministro dell’Agricoltura Zaia nel Veneto e del suo collega alla Funzione ubblica Brunetta candidato sindaco a Venezia. Con la Carfagna a Napoli a sostegno di Stefano Caldoro candidato Governatore le regionali campane assumono una forte valenza politica nazionale.
Oggi il quadro a sinistra è a dir poco sconfortante: il lungo viale del tramonto bassoliniano non lascia intravedere vie di uscita. Il Pd si è cacciato in una trappola mortale ed è paralizzato dalle sue stesse incongruenze. Doveva scegliere Vincenzo De Luca, unico candidato in grado di competere ma i veti interni (Bassolino) ed esterni (Di Pietro e Sinistra, ecc) glielo hanno impedito. Quindi si è consegnato a De Mita che non aveva alcuna ragione per soccorrerlo e scarsissime possibilità di farlo. Infine a tempo ormai scaduto ha chiesto aiuto ai Rettori ed società civile. La quale, a differenza di ciò che si immagina, sa fare bene i suoi conti ed ovviamente ha rifiutato. A tirarla fuori dalla crisi nel Lazio ci ha pensato la Bonino. Magari ci fosse una Emma Bonino anche in Campania. Potrebbe essere quella la soluzione.
di Giulio Di Donato (da http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=1044985)