Il terremoto avrebbe dovuto insegnare ad avvicinarsi di più, perchè tutti hanno vissuto lo stesso dolore (R.Venezia)
Non si può scavare, le macerie del cuore sono troppo pesanti (R.G.)

lunedì 15 febbraio 2010

A Sant' Angelo dei Lombardi dopo il terremoto

Non sapevo più della gente, ma certo m'era amico il paese: dalla strada provinciale, dopo la curva dove gli amanti trovano prati e oscurità e complici teneri occhi di stelle nel nitore del cielo, t'abbracciava la piazza: alberi case le scale del liceo l'arco dove una sera di pioggia Dante mi chiuse nell' abbraccio dell' impermeabile e insieme scoprivamo il corpo l'amore Pavese ogni senso riposto di noi; t'accoglieva l'antica farmacia nell'ampio decoro del vano, sapeva di dotti conversari di segrete sapienze di speziali, tra scaffali quattrocenteschi e barattoli di vetro: colonquintide polverata recitavano le etichette in lettere gotiche - il balcone della serenata, una notte di tanta luna che lavava il paese d'argento, nelle albe filettate di tiepide nebbie rosate, le stanze troppo ampie per i sogni e i pensieri notturni, con gli amorini sorridenti sul soffitto - i sontuosi tramonti - così struggenti le interminabili serate allegre di passi di risa di richiami sui basoli levigati, sui tavolini un pò umidi del bar - in un solo minuto si sono cancellati i luoghi della memoria, sprofondati i ricordi, sepolta ogni eco di giovanile felicità.
Non si può scavare, le macerie del cuore sono troppo pesanti.
R.L.
E' un bel ricordo e un omaggio, da parte di qualcuno/a vissuto in un periodo senz'altro diverso, in ogni senso. Valeva la pena condividere questo scritto con tutti i santangiolesi di buona volontà!
MRDG