Il terremoto avrebbe dovuto insegnare ad avvicinarsi di più, perchè tutti hanno vissuto lo stesso dolore (R.Venezia)
Non si può scavare, le macerie del cuore sono troppo pesanti (R.G.)

venerdì 17 aprile 2009

Cosi,' tanto per riflettere...

Cosi,' tanto per riflettere...
Come sempre, i mass media la fanno da padroni,come sempre.
In ogni avvenimento buono o cattivo che sia,i servizi speciali si sprecano ,le parole non si esauriscono mai e si rischia com'e'nella giusta logica delle cose(chi pensa piu' alla logica oggi?) di blaterare piu' che raccontare.
Abbiamo visto tanti sguardi persi o rassegnati o disperati,in questa tragedia che si chiama terremoto,in una terra che si chiama abruzzo,e che ci ha ricordato la disperazione,la stessa, della gente friulana,della gente del Belice, della gente dell' Irpinia,vittime tutte della violenza di forze naturali ma anche dell' incuria umana.Qulcuno li', all' Aquila, ha detto che occorre adesso non disperdere le comunita locali, accelerando nell' opera di ricostruzione.Chissa' se sara' possibile tutto cio',chissa se cio' che e' avvenuto in tanti paesi la cui vita e' stata stravolta da un evento devastante si ripetera',chissa' se anche ad Onna avverra'cio' che e' accaduto alla nostra sant' angelo? Dio non voglia che cio' che i santangiolesi hanno dovuto sopportare durante e nei lunghi anni del dopo terremoto abbiano da affrontare gli abruzzesi,per molti versi simili agli Irpini,fratelli in dignita' amore per la propria terra antica,spirito di sacrificio, senza pari.Dio non voglia che altrove avvenga ciò che da noi e' avvenuto, che assieme alle tante vite umane si possa perdere la capacita' di sentirsi uniti,di ritrovarsi nelle comuni tradizioni e nell' amore per la propria storia passata!
maria rosaria del guercio

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