Il terremoto avrebbe dovuto insegnare ad avvicinarsi di più, perchè tutti hanno vissuto lo stesso dolore (R.Venezia)
Non si può scavare, le macerie del cuore sono troppo pesanti (R.G.)

lunedì 31 marzo 2008

Armino risponde a Giordano - ASL AV1

Comunicato di FRANCO ARMINIO CON RICHIESTA DI PUBBLICAZIONE, GRAZIE

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ho ingaggiato una “battaglia” con il manager dell’ASL di ARIANO. questo testo è una mia replica a una sua replica a un mio intervento in cui ne chiedevo le dimissioni. tra l’altro ho avuto problemi con alcuni quotidiani locali che hanno problemi a pubblicare cose di questo tipo … / saluti - franco arminio

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Sono note a tutti i cittadini le vergognose condizioni in cui versa la sanità in Irpinia d’Oriente. Aldilà dei piani e dei progetti organizzativi che si susseguono da anni, quello che non cambia è la caratteristica di un sistema che sembra rispondere solo alle esigenze di chi lo dirige. Ci spieghi il signor Giordano perché un infarto ad Aquilonia o a Bisaccia non deve essere affrontato secondo protocolli che si applicano in qualsiasi parte del mondo. Andiamo subito sul concreto. In caso di infarto si fa un primo intervento, la trombolisi. Se si rivela efficace il paziente viene ricoverato in Utc per il resto della cura. Se la trombolisi si rivela inefficace, come spesso accade, il paziente deve essere sottoposto in un tempo di due-quattro-sei ore a Pcta (angioplastica percutanea). E qui la catena virtuosa si spezza: nell’Asl diretta dal signor Giordano questo intervento non viene svolto e il paziente viene ricoverato ad Avellino, spesso a distanza di giorni, con l’impossibilità di limitare l’estensione del danno cardiaco. Conosco molte persone che hanno avuto infarti e sono stati curati in maniera inadeguata, col risultato che adesso hanno una qualità di vita molto limitata. Non mi pare un bel risultato. E non mi pare degno di una buona sanità il fatto che le liste di attesa si sono di molto allungate: che senso ha farsi una visita cardiologica dopo otto mesi? Come ogni lettore capirà benissimo la quantità dei disagi che il cittadino deve sopportare è ormai talmente grande da provocare un senso di rassegnazione.

L’ambulanza che mi ha portato ad Ariano per fare una gastroscopia (ed è incredibile che l’ospedale di Bisaccia non sia in grado di effettuare un esame così banale) ha 290 mila chilometri.

Il direttore Giordano, insediatosi nell’ottobre 2006, ci fa sapere, come prova della sua efficienza, che “uno dei primi provvedimenti adottati ha riguardato l’acquisto di n° 3 ambulanze…che verranno consegnate fra pochissimi giorni”. Non mi sembra un esempio di buona amministrazione e sarei contento se il manager fosse disponibile a illustrare davanti ai cittadini e gli operatori quali e quanti ulteriori interventi migliorativi del settore sono stati fatti in questi anni. Capisco che quelli della sanità sono mali antichi e come tali non sono tutti addebitabili al dottor Giordano, ma a chi in campo politico ha nominato assessori e direttori inadeguati. La verità è che per qualsiasi serio problema di salute i cittadini sono costretti a ricorrere a strutture fuori dell’Irpinia. E questo nonostante in questi anni sono stati spesi tanti soldi. Soldi spesi facendo sempre molto attenzione al risvolto clientelare della spesa e non all’efficienza del servizio. Da questo punto di vista non è messa certo molto meglio la Asl di Avellino diretta dal dottor Rosato. Cambiano i nomi, ma non cambia la direzione politica e la logica con cui queste persone agiscono.

Ultima annotazione: in attesa di verificare l’arrivo delle ambulanze, mi auguro che il manager Giordano riveda il “Piano di ristrutturazione e riqualificazione della intera rete ospedaliera dell’ASL ” evitando, tanto per dirne una, che quello di Bisaccia continui a essere un ospedale “finto” e diversificando effettivamente le funzioni dei tre ospedali presenti nella zona.

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