Il terremoto avrebbe dovuto insegnare ad avvicinarsi di più, perchè tutti hanno vissuto lo stesso dolore (R.Venezia)
Non si può scavare, le macerie del cuore sono troppo pesanti (R.G.)

mercoledì 1 luglio 2009

Che disgusto per questa politica

Ritengo doveroso ed opportuno, dare risalto nel blog dedicato alla piccola comunità santangiolese, all'editoriale apparso oggi sul Corriere dell'Irpinia, a firma di Erio Matteo, personaggio illustre ed intelligente, con un ruolo purtroppo marginale nella scena politica ed intellettuale santangiolese degli ultimi decenni.
Non voglio dilungarmi sulla dimensione umana ed intellettuale della sua personalità, ma vorrei che in questo paese si potesse ripartire dalla sua esperienza, ricominciare da dove lui, tanti anni fa ha lasciato, possibilmente con la sua guida o almeno con il suo sostegno.
Sembra un sogno, ma si sa, la vita senza i sogni perde ogni fascino e si autoalimenta tristemente, in attesa della fine.
Un cordiale abbraccio Erio, con la stima e l'affetto di sempre :-)
Minima Moralia

(Pubblicato su Corriere Irpinia di G.Festa)
Nelle ultime settimane, prima e dopo le elezioni, abbiamo vissuto un periodo tra i più vergognosi della nostra storia politica recente. E visto di tutto: ore di telegiornali e intere paginate di carta stampata dedicate ai gorghi maleodoranti di una politica pericolosamente in bilico tra vizi privati e pubbliche virtù; cambi di casacca; candidature improvvisate e discorsi vuoti, privi di proposte sull'Europa e di ogni riferimento ai problemi del territorio.* * * * * Queste cose sono il segno di una politica ormai abituata a parlare d'altro, invece che dei problemi che riguardano la gente. Ma anche di una informazione spesso prona al potere, che in molti casi ha rinunciato a ogni forma di vera denuncia e pratica il gossip facile o l'occultamento delle notizie, in nome della difesa degli interessi del proprio editore di riferimento. E l'opinione pubblica, troppo tollerante nei comportamenti privati e troppo indifferente anche alle conseguenze del decadimento della vita pubblica, appare spettatrice confusa e smarrita di un confronto politico sempre più simile alla guerriglia. Il nostro Paese, insomma, ha mostrato ancora una volta la solita divisione tra guelfi e ghibellini, piuttosto che un solido ancoraggio a valori condivisi di convivenza sociale. Da una parte un Pd dalla identità perennemente indefinita, in notevole calo di consensi e protagonista di incredibili errori tattici, come lo schieramento a favore del sì al referendum, naufragato in un mare di astensioni! Un partito che non riesce ad offrire al suo stesso elettorato modelli alternativi, forse perché - soprattutto in alcune realtà - è abbastanza simile al centrodestra, cioè un insieme federativo di potentati territoriali, senza però una forza unificante come quella berlusconiana. Di fronte a evidenti difficoltà strategiche e in mancanza di un adeguato disegno politico, il Pd finisce per subire le suggestioni giustizialiste e per assumere spesso il ruolo di custode dell'etica collettiva (la cui difesa nessuno gli ha affidato). E così, in assenza di qualsiasi prospettiva di vittoria attraverso le urne, ricade - o sembra ricadere - nella perenne tentazione della scorciatoia giudiziaria. Dall'altra, un centro-destra che sorvola allegramente su fatti e misfatti e promuove l'approvazione – insieme a misure positive – di leggi discutibili o addirittura scandalose. Ogni scelta sospetta di interesse domestico viene giustificata in nome della necessità di difendersi e di difendere il proprio leader dai tentativi di affossarlo. E il disvalore di ogni comportamento discutibile è rimosso facendosi scudo del consenso popolare ricevuto. In questo modo si può sostenere non solo la legittimità, ma addirittura la liceità sociale di certi atteggiamenti dei governanti che, in altri Paesi, susciterebbero l'indignazione e la rivolta della stampa e della società civile. Per troppo tempo, inoltre, anche autorità di altro genere - come quelle ecclesiastiche – sono state silenziose sulla inconciliabilità di alcune derive culturali e di certi stili di vita personali con il decoro delle pubbliche istituzioni e con una corretta etica collettiva. Certo, parlare oggi di decoro e di senso delle istituzioni può apparire in controtendenza, anzi sembrare addirittura demodè. La politica odierna sembra adattarsi di più all'irruenza partigiana dei tanti scudieri o valvassini di turno (e alla vuota retorica dei loro discorsi), che all'autonomia di pensiero, al rispetto del ruolo di ciascuno, all'osservanza delle regole collettive. . Continuare sulla strada degli strappi, degli scandali e dei comportamenti sopra le righe, però - soprattutto in presenza di una crisi economica che dovrebbe essere affrontata, ad ogni livello, con ben altre misure - non porta da nessuna parte, se non a un inasprimento del confronto politico e alla distruzione di ogni senso di appartenenza alla stessa comunità civile. La delusione e la rabbia dei cittadini, del resto, si sono già manifestate con vistosi cali dell'affluenza alle urne. Qualche ultrà di destra o di sinistra, alla ricerca della scomparsa dell'avversario a qualunque prezzo, potrà anche considerarlo un vantaggio. Ma una democrazia mantiene radici forti solo se i suoi fondamenti, al di là degli steccati dei partiti e dei loro interessi contingenti, sono largamente condivisi e rispettati nella coscienza civile della gente.
di Erio Matteo

9 commenti:

Anonimo ha detto...

bravo Minimo sono solo sogni la realtà è un'altra cosa, in questa realtà quello che pesa troppo sono gli incubi

il professore ha detto...

invece per me una parte consistente delle persone di questo paese non dialoga più con un'altra oarte altrettanto valida e altrettanto consistente. solo da una ripresa del dialogo si potrebbero avere belle sorprese per il futuro di sant'angelo e nelle ultime tornate elettorali non pochi sono stati i nuovi graditissimi ingressi nella politica santangiolese, gratificanti ma finora inutili purtroppo perchè contrastati dai vecchi politici locali che non vogliono rassegnarsi a scomparire

scrutatore non votante ha detto...

Erio Matteo avrebbe dovuto impegnarsi per le scorse comunali e dare al suo paese l'aiuto di cui necessitava. E' stata una grave mancanza da parte sua abbandonarci nelle mani di questa amministrazione che sta rivelando ogni giorno di più i suoi limiti e la sua incapacità.

Sammy ha detto...

Basta fare i moralisti e gli opinionisti sterili. Soprattutto basta ai commenti demenziali e a quelli che con due parole pretendono di liquidare un discorso complesso ed articolato.
Cerchiamo tutti di fare proposte e di ricominciare seriamente un discorso etico, politico e sociale.
Usiamo questo blog come strumento di contatto per costruire qualcosa e non solo per parlare del nulla.

fantascientifico ha detto...

Il Partito Democratico sta per implodere e quando questo accadrà arriverà l'UDC come grande salvatore.
Insomma gira gira la minestra è sempre questa.
Pensateci bene quando andrete a votare e fate come ho fatto io: nessuna certezza per chi merita di essere votato, ma assoluta certezza e un visione chiarissima per chi non va votato.
Insomma bisogna affossare i "cattivi" altrimenti quelli si rimettono insieme e non saremo nuovamente fottuti.

Anonimo ha detto...

La politica italiana fa schifo perchè fanno sempre più schifo anche gli italiani. Inutile fare sogni immaginando il paese delle meraviglie noi abbiamo i politici che meritiamo.

Anonimo ha detto...

avessimo potuto sceglierli i politici avresti avuto ragione

Anonimo ha detto...

abbiamo potuto sceglierli per decenni e abbiamo scelto sempre gli stessi idioti inutile fare i moralisti

Anonimo ha detto...

non e` morale e` la legge elettorale dovevamo sceglierli prima e meglio.
adda` passa` a nuttata