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mercoledì 1 ottobre 2008

....c'è una cordata pronta per rilevare ospedali ?

01/10/2008
 
Decreto taglia-ospedali, ultimo appello dei sindaci

MICHELE VESPASIANO Sant'Angelo dei Lombardi. La notizia che sarebbe in dirittura di arrivo il decreto taglio-ospedali approntato dall'Assessore regionale alla Sanità, Angelo Montemarano, ha indispettito ancora di più le comunità e i sindaci dell'Alta Irpinia. In quest'area i presidi ospedalieri di Sant'Angelo dei Lombardi e di Bisaccia sono tra quelli che potrebbero vedersi ridurre reparti e servizi di estrema importanza, come quelli del pronto soccorso. Il primo cittadino di Bisaccia, Marcello Arminio, anche nella veste di presidente del Comitato dei Sindaci dell'Asl Av1, lamenta il mancato coinvolgimento degli enti locali: «Ho personalmente chiesto all'assessore Montemarano di non decidere sulla testa dei comuni, ma di sentire prima le ragioni delle comunità che vivono la dura realtà quotidiana. In risposta, però ho ottenuto solo spallucce, assieme allo scaricabarile di responsabilità su Berlusconi e sul governo. Quando sento parlare di tutela delle isole e di aree svantaggiate mi chiedo: ma i nostri paesi, le nostre contrade non sono forse isole sperdute e dimenticate in una regione che ha occhi solo per Napoli? E le nostre montagne possono forse considerarsi alla pari della ricca pianura costiera? La verità è che la pianificazione sanitaria e ospedaliera non si può fare con logiche ragionieristiche poich la salute della gente non è merce da mercato. La vita di un uomo vale mille volte di più di qualunque bilancio regionale». Forti preoccupazioni arrivano pure dal primo cittadino di Sant'Angelo dei Lombardi, Michele Forte, che, richiamando il documento inviato a Montemarano da oltre 20 sindaci, ricorda: «Una popolazione come quella altirpina, distribuita su un territorio molto vasto, fatto di contrade, piccoli comuni montani a volte raggiungibili con difficoltà soprattutto nella stagione invernale, la presenza di alcuni distretti industriali e una viabilità stradale sempre più caotica per la presenza di un asse viario che mette in comunicazione le due più importanti autostrade per il Sud, richiedono servizi sanitari efficienti ed efficaci che i tagli ai servizi ospedalieri non garantirebbero. Mi chiedo, allora, se non si stia pensando di consegnare il nostro ospedale interamente alla sanità privata, considerato che già oggi la Don Gnocchi ha oltre i due terzi dei posti letto disponibili». Nell'Ospedale «Criscuoli» di Sant'Angelo dovrebbero chiudere le unità operative di Pediatrica, Ostetricia e Ginecologia, mentre il Pronto Soccorso dovrebbe essere trasformato in Psaut e affidato ai medici del 18. Le notizie che arrivano da Santa Lucia non fanno dormire sonni tranquilli neppure alla comunità di Ariano. Infatti, secondo il documento di riordino che Montemarano si accinge a varare, i reparti che hanno un'occupazione di posti letto inferiore al 75% e quelli di ostetricia e di ginecologia che fanno registrare meno di 400 parti annui sono da sopprimere. E in questi parametri ricade anche l'ospedale del Tricolle.
 
Da "Il Mattino" del 01/10/2008

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