Il ministro per il Welfare, Maurizio Sacconi, auspica l'introduzione nella pubblica amministrazione di "regole tali da configurare un cosiddetto fallimento politico" in modo da rendere ineleggibili gli "amministratori falliti". Così come succede, spiega Sacconi, "nell'assetto civilistico quando scattano determinati indicatori di bilancio, si procede con il commissariamento e si riportano i libri non in tribunale ma al popolo elettore, con ineleggibilità per gli amministratori falliti".
Secondo Sacconi, che ha parlato a margine del Convegno di Rete Italia 'Costruire il bene comune', queste norme "devono essere fatte sulla base di indicatori oggettivi, indiscutibili, come in parte sono già utilizzate negli enti locali. Ma le dobbiamo rendere molto più stringenti, praticabili e devono riguardare sia le Regioni, sia i Comuni".
In altre parole, bisogna porre una regola di responsabilità in un settore "pubblico" dove è evidente che più si spende e peggio si spende.
Secondo Sacconi, che ha parlato a margine del Convegno di Rete Italia 'Costruire il bene comune', queste norme "devono essere fatte sulla base di indicatori oggettivi, indiscutibili, come in parte sono già utilizzate negli enti locali. Ma le dobbiamo rendere molto più stringenti, praticabili e devono riguardare sia le Regioni, sia i Comuni".
In altre parole, bisogna porre una regola di responsabilità in un settore "pubblico" dove è evidente che più si spende e peggio si spende.
2 commenti:
Le pecore sono scappate ormai e solo adesso si preoccupano di chiudere il recinto
Dopo il "niet" di Forgione, Giordano da il colpo di grazia alle residue speranze di Mario Sena di essere candidato alle prossime Regionali.
Triste epilogo per il politico locale che evidentemente ha sempre tratto buona parte del suo peso politico ed elettorale da Ciriaco De Mita: "passato lu santo... fenuta la festa", è proprio vero a quanto pare.
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