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martedì 1 settembre 2009

Il moralismo che uccide le verità

Quella che segue è una lucida e stupenda analisi su una vicenda che ha dell'incredibile.
Il moralismo ipocrita di certi ambienti politici è stato finalmente smascherato e colpito mentre era ancora in volo.
I pezzi li raccoglieremo presto, per adesso ci è data solo ccasione per riflettere sui metodi di certa stampa faziosa, completamente votata al servizio della peggiore sinistra italiana, quella che attualmente si identifica in ciò che resta del Partito Democratico.
Basti pensare che la campagna diffamatoria che doveva distruggere Berlusconi, ha in realtà portato alla luce i pasticci e gli imbrogli all'interno della Regione Puglia, che non ci risulta sia governata dal centro-destra.
Davvero buffo tutto questo, se non risultasse anche preoccupante; sembra quasi che, in qualunque direzione si "spari", ad essere colpito è sempre il centro-sinistra faccendiero ed ipocrita, che incontestabilmente ha portato il nostro paese alla rovina.
Quanto a Berlusconi, che ci tocca subire come salvatore della patria proprio per colpa dell'inefficienza della vecchia politica, un leader eletto dal popolo, in uno stato davvero democratico, si combatte con in confronto, il dibattito e lo scontro essenzialmente politico e non con l'inciucio e il gossip.
Ma questa lezione il PD la sta imparando solo ora, meditando incredulo sulla propria irreversibile fine: Grillo docet!
Minima Moralia


La lezione del caso Boffo

di JimMomo :: 8/31/2009 07:58:00 PM

Chi di moralismo ferisce, di moralismo perisce. Così sembra che Dino Boffo lascerà la direzione di Avvenire, impallinato a dovere da Vittorio Feltri.
La "patacca" non è affatto tale, soprattutto per chi sulle "patacche" ha costruito campagne moralistiche, ai cui animatori, si sa, si richiede una condotta irreprensibile e un armadio privo di scheletri. Non era il caso di Boffo, che nonostante tutto in questi mesi ha alzato il ditino rimproverando a Berlusconi i suoi "festini", condannando la politica del governo sull'immigrazione con paragoni - come quello tra il naufragio degli eritrei e la Shoah - impropri quanto mistificanti e offensivi nei confronti delle vittime del nazismo.
Non sorprende più di tanto la faccia tosta di certi esponenti del Pd e di certi giornali, come la Repubblica, ma anche altri, che dopo aver alimentato e cavalcato la campagna scandalistica su Berlusconi, solo adesso si scandalizzano per l'"imbarbarimento" dell'informazione, la "vendetta mediatica", per il "killeraggio" nei confronti di Boffo, che tuttavia - questo bisogna ammetterlo - oggi fa un po' da capro espiatorio per tutti quelli che fanno i moralisti ma che non potrebbero permetterselo.
E sono in tanti, la maggior parte. Feltri, che è un garantista vero, ne ha colpito uno per educarne cento, per lanciare un messaggio preciso: guardate che se la mettiamo su questo piano, in pochi hanno le carte perfettamente in regola e nulla da nascondere o far dimenticare.
Era ora che qualcuno li ripagasse con la loro stessa moneta. Chi meglio di Feltri?
Ma questa vicenda ci ricorda anche altro: che quando la Chiesa, o settori di essa, scendono nell'agone politico conducendo campagne contro questo o quel governo, questo o quel leader, non sono immuni a loro volta da attacchi politici, anche da parti inaspettate.
E, come ha mirabilmente spiegato due secoli fa Alexis de Tocqueville, quando la Chiesa fa politica non solo rischia di venire identificata come un nemico politico, perdendo la sua autorevolezza nel campo religioso, ma inevitabilmente finisce per dividersi essa stessa in correnti politicizzate al suo interno, come dimostra oggi l'intervista al Corriere del direttore dell'Osservatore romano, Gian Maria Vian, che in esplicita polemica con Avvenire rivendica di non aver scritto neanche «una riga» sulle vicende private del premier, definisce «imprudente» il paragone tra il naufragio degli eritrei e la Shoah, riconoscendo anzi al governo italiano di essere «quello che ha soccorso più immigrati», e assicura che i rapporti tra Palazzo Chigi e Santa Sede rimangono «eccellenti».
Il direttore Boffo ha voluto trasformare Avvenire in una sorta di "la Repubblica dei vescovi" e così oggi, dietro il suo editore «disgustato», il presidente della Cei Bagnasco, non trova certo la Chiesa compatta in sua difesa. Tutt'altro.
Che dire, infine, dei sedicenti "laici", quelli a corrente alternata, che gridano all'ingerenza quando la Chiesa interviene sui temi della bioetica, ma poi invocano il suo intervento quando si tratta di condannare moralmente la condotta privata degli avversari politici, plaudendo quando sia pure velatamente arriva? Povera laicità.

10 commenti:

acci pè fenucchi ha detto...

Questo signor Boffo sbraita, inveisce, minaccia e piagnucola, ma non fornisce risposta ad una sola ed essenziale domanda: ha molestato oppure no telefonicamente una donna?
Questo tutti gli italian si domandano.
Se la risposta è si nessuna crocifissione, un errore può capitare a tutti (Berlusconi compreso), solo si eviti di pontificare e di inveire contro gli errori altrui.
Mi pare tutto così chiaro che ogni altro moralismo è davvero fuori luogo.
Il PD, poi, invece di strumentalizzare la vicenda si occupi e preoccupi della questione morale in casa propria, mi pare che ci sia molto di cui discutere, soprattutto in Campania.

Anonimo ha detto...

E' vero: ha molestato una donna oppure no? La vicenda si conlude rispondendo a questa semplicissima domanda.
Inutile invocare adesso una correttezza dell'informazione che lo stesso Boffo ha lungamente violato attaccando il leader politico eletto dai cittadini sulla base delle sole dichiarazioni di una escort. E poi mentre nel caso di Berlusconi si tratta al massimo di una condotta censurabile sotto il profilo "moralistico" nel caso di Boffo si parla di reati, per di più commessi in danno di una donna.La differenza scusate ma non è poca.

carla n. ha detto...

La Chiesa adesso esprime solidarietà ad uno condannato per molestie ad una donna? E io che credevo di averle viste tutte.

Anonimo ha detto...

bla bla bla bla bla

Sammy ha detto...

Repubblica o Novella 2000, Novella 2000 o Repubblica.
Lontani i tempi in cui acquistare Repubblica era un modo per contraddistinguersi come intellettuali di sinistra.
Oggi la si acquista cauti, quasi con circospezione, temendo di essere accomunati ai lettori di Novella 2000.
A questo punto, mi chiedo, non sarebbe meglio lasciar perdere e leggersi il nostro serio e più equilibrato "Mattino".
Ne guadagniamo certo in oggettività e forse anche in serietà e cultura dell'informazione.

mrdg ha detto...

e se non acquistassimo alcun giornale,eliminassimo radio e tv,disintossicandocicon un sano silenzio ,per un certo periodo di tempo, non sarebbe la migliore arma per liberarci dall' inquinamento determinato dall' ormai adulterata informazione?Non e'una provocazione ma per poter conservare ancora uno spazio di pensiero libero,credo che sia l' unica vitale alternativa!

Minima Moralia ha detto...

Bello, ma sa un pò di utopia.

La stampa, la tv, questo governo e questa opposizione, la politica in generale, sono in fondo promanazione del costume italiano di questi anni.

Non dobbiamo dimenticare che i politici sono votati (purtroppo non anche scelti)dalla gente e che i giornali non sono enti di beneficenza: una certa condotta editoriale, se adottata, è sotto qualche profilo certamente premiante.

"Repubblica", per esempio, non mi risulta stia subendo un calo delle vendite da quando ha scelto di riportare le memorie di una escort al posto di notizie certamente più fondate o almeno più rilevanti; gli stessi "intellettuali di sinistra", ormai simpatici vecchietti in pensione o in attesa di pensionamento, apparentemente storcendo il naso, si compiacciono di spulciare nel gossip, animati da un irragionevole odio per Berlusconi ed i suoi.

Insomma, una visione chiara di ciò che sta accadendo ritengo siano in pochi (ma non pochissimi) ad averla, mentre gli italiani, in generale, alimentano, approvano o almeno tollerano questo scambio di veleni, che ha tratto impulso da un controproducente e inquietante tentativo di deleggittimare, a colpi di inciuci sulla vita privata e personale del premier, un governo scelto e sostenuto dalla stragrande maggioranza dei cittadini: non un grande governo ma, a parer di chi scrive, il miglior governo a tutt'oggi ipotizzabile, non fosse altro per la speranza che possa definitivamente liberarci di Iervolino, Bassolino & C. e delle loro tentacolari diramazioni locali.

Saluti.... Minima Moralia :-)

forza italia ha detto...

Non avete nulla da dire su quel giornaletto spagnolo "el pais" che offende per partito preso il nostro presidente del consiglio e conlui la maggioranza degli italiani?
Poco più di trent'anni fa molti di loro subivano applaudendolo il dittatore Franco ed evidentemente non hanno ancora molta dimestichezza con la democrazia di stampo liberale che respiriamo in Italia da decenni.
I poveracci evidentemente hanno puntato tutto sulla ripresa economica, dimenticandosi dei valori della cultura e dello studio della storia e della politica!
In altre parole si stanno affaticando per avere il pane ma scopriranno presto di non avere i denti.

Anonimo ha detto...

questo blog è un covo di berlusconiani

Sammy ha detto...

Non è possibile pubblicare messaggi pubblicitari.
Sinceramente ci dispiace ma non si può.